Artico: in meno di 10 anni il ghiaccio marino settembrino scomparirà

Artico: in meno di 10 anni il ghiaccio marino settembrino scomparirà

 

Loscioglimento del ghiaccio marino articopotrebbe essere realtà prima di quanto temessimo. Secondo nuovi dati, infatti, potrebbesparire completamente durante il mese di settembre già nelprossimo decennio, innescando pericolose reazioni a catena a livello globale. A dirlo è lo studioObservationally-constrained projections of an ice-free Arctic even under a low emissionscenariopubblicato suNature Communication,secondo cuila valutazione del sesto rapporto dell’Ipccè sottostimata. Le simulazioni dei Modelli CMIP6 hanno rilevato che l’Artico dovrebbe essere praticamente privo di ghiaccio a settembre intorno al 2050,in scenari di emissioni di gas serra intermedie e alte ma non in scenari a basse emissioni. Le proiezioni dei ricercatori, invece, prevedono unArtico senza ghiaccio marino a settembrein tutti gli scenari considerati. Il ghiaccio artico si accumula durante l’inverno e poi si scioglie in estate, raggiungendo in genere ilivelli più bassi a settembre, prima che il ciclo ricominci.Se le estati artiche diventeranno prive di ghiaccio, però, l’accumulo di ghiaccio marino nelle stagioni più fredde sarà molto più lento e l’Artico potrebbe rimanere senza ghiaccio marino anche nella stagione più fredda. Mentre il ghiaccio marino è per lo più bianco e riflette i raggi del sole (quello che viene definito “effetto albedo”), rispedendoli lontano dalla Terra, l’acqua dell’oceano (che viene esposta dallo scioglimento dei ghiacci) è scura e assorbe l’energia del sole a una velocità maggiore, provocando uninnalzamento delle temperature. “Potremmo sperimentare un clima artico senza ghiaccio senza precedenti nel prossimo decennio o due,indipendentemente dagli scenari di emissione. Ciò influenzerebbe la società umana e l’ecosistema sia all’interno che all’esterno dell’Artico, modificando le attività marine dell’Artico e accelerando ulteriormente il riscaldamento dell’Artico e alterando così il ciclo del carbonio” nella regione, spiegano i ricercatori. Uno degli aspetti più preoccupanti è che questo potrebbe accadereindipendentemente dalle emissioni, un dato che ha colpito anche i ricercatori: «Siamo rimasti sorpresi di scoprire chein estate ci sarà un Artico libero dai ghiacci, indipendentemente dal nostro sforzoper ridurre le emissioni, cosa che non ci aspettavamo», ha detto allaCnnSeung-Ki Min, autore principale dello studio e professore allaPohang University of Science and Technologyin Corea del Sud. Secondo uno studio dellaNational Oceanic and Atmospheric Administrationdel 2022, negli ultimi decennil’Artico si è riscaldato 4 volte più velocementedel resto del mondo, un fenomeno che prende il nome diArtic amplification. La perdita di ghiaccio marino nella regione è già realtà: i ghiacci artici che hanno visto un assottigliamento del 66% (quasi 2 metri) dalla metà del XX secolo e la loro estensione è declinata del 13%, per ogni decade, nel mese di settembre. Per capirci, ècome se fosse scomparsa un’area grande come lo Stato americano del Sud Carolina. Un Artico totalmente senza ghiaccio marino estivo, però, potrebbe avereeffetti devastanti per tutto il Pianeta. «Dobbiamo prepararci molto presto per un mondo con unArticopiù caldo – ha continuato Min – Poiché si suggerisce che il riscaldamento dell’Artico porti eventi meteorologici estremi comeondate di caldo, incendi e inondazionialle medie e alte latitudini settentrionali, l’inizio anticipato di un Artico libero dai ghiacci implica anche che vivremo eventi estremi più velocemente del previsto». Questo scenario, infatti, potrebbe non essere così lontano: secondo lo studio, secontinueremo a bruciare combustibili fossilie i livelli di inquinamento che riscaldano il Pianeta saliranno,l’Artico vedrà una completa perdita di ghiaccio marino da agosto fino a ottobre prima del 2080. E i tempi potrebbero addirittura essere più rapidi: un Artico senza ghiaccio marino, infatti, avverte Rachel Ramirez sullaCnn, potrebbe anche portare all’apertura di nuove rotte e a un aumento del trasporto marittimo commerciale,il che avrebbe un effetto a catena. Secondo l’Artic report carddello scorso anno, a cura dellaNational Oceanic and Atmospheric Administration, “un aumento del traffico marittimo porterebbe amaggiori emissioni einquinamentonella regione”. Ma il preoccupanteinnalzamento delle temperaturenon riguarda solo l’Artico; a salire sono quelle di tutti gli oceani: secondo il Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus,a maggio 2023 la temperatura di tutti gli oceani privi di ghiacci è stata la più alta mai registrata. “Il mese di maggio 2023 è stato il secondo più caldo a livello globale(con una temperatura inferiore di 0,1°C rispetto al maggio più caldo mai registrato, ndr), dal momento che le condizioni diEl Niñocontinuano a manifestarsi nel Pacifico equatoriale – ha spiegato Samantha Burgess, vicedirettrice di Copernicus – Le temperature oceaniche stanno già raggiungendo livelli record e i nostri dati indicano che la temperatura media di tutti i mari privi di ghiacci nel maggio 2023 è stata più alta di qualsiasi altro maggio”.