7 modi per salvare l’Amazzonia

7 modi per salvare l’Amazzonia

 

Negli ultimi anni laforesta amazzonicaè diventata uno dei“punti di non ritorno” climaticiche ha conosciuto un peggioramento, con rischi enormi: «Vale la pena ricordare a noi stessi che se si arriva a quel punto critico e se ci impegniamo aperdere la foresta pluviale amazzonica, otteniamo un contraccolpo significativo sul cambiamento climatico globale» ha dichiarato Timothy Lenton, ricercatore dellaUniversity of Exeter. Ma, anche con questa consapevolezza, non si è ancora riusciti a fermare definitivamente ladistruzione dell’Amazzonia, nonostante i tentativi di alcuni Governi brasiliani: «Il primo Governo diLulaera quello che ci era andato più vicino. Con Marina Silva come ministro dell’Ambiente, aveva messo in atto politiche che avevano portato a una riduzione di oltrel’80% della deforestazione.Da allora, però, i Governi successivi hanno solo peggiorato le cose, culminando nellacatastrofica amministrazione di Jair Bolsonaro, quando la deforestazione è aumentata del 60% in soli 4 anni. Trovare soluzioni è ora più urgente che mai», haaffermatoil giornalista britannicoJonathan Watts, che ha sintetizzato7 possibili percorsi per fermare il degrado della foresta pluviale. 1. Si può iniziare dallacostruzione di un rapporto più forte con le comunità indigeneche nel corso dei secoli hanno preservato in maniera armonica la natura. La nuova amministrazione del presidente Lulaha creatoper la prima voltailministero dei Popoli Indigeni,una mossa importante che aiuterà a contrastare la deforestazione causata dai grandi gruppi minerari, industriali e agricoli. 2. Il secondo step prevede una drasticariforma dell’uso dei territori pluviali,sotto la guida dellaministra dell’Ambiente Marina Silva.IlThe Amazon Environmental Research Institutestima che circa30 milioni di ettari potrebbero essere salvati con un’agricoltura sostenibilefatta da piccoli produttori. Questa idea si potrebbe integrare con la proposta delScience Panel for the Amazon,che ha proposto soluzioni per rigenerare i terreni disboscati e sfruttati da troppo tempo. 3. La terza soluzione si basa sulcoinvolgimento delle Nazioni più ricche della Terra, che per lungo tempo hanno beneficiato dei prodotti dell’Amazzonia. Senza i numerosi fondi dei Paesi avanzati sarà impossibile per il Brasile, in via di sviluppo con decine di milioni di persone povere, fermare completamente lo sfruttamento della foresta. Lo scorso dicembre, a COP15 dedicata alla biodiversità, la Nazioni sviluppatehanno promessocirca 25 miliardi di dollari annuali per la tutela degli ecosistemi a partire dal 2025. 4. Il quarto step prevede unatrasformazione del settore agricolo-industriale legato alla carne, che èresponsabile dell’80% della deforestazione in corso.«È possibile aumentare la produzione di carne bovina e ridurre la deforestazione. Si può fare. La tecnologia esiste. Possiamo migliorare gli animali geneticamente. Si tratta di andare in scala. Puoi nutrire il mondo per sempre usando sempre meno terra», ha sottolineato il climatologo brasiliano Carlos Nobre. 5. 6. Il quinto e sesto step prevedono una rivoluzione intelligente dell’uso delleinfrastrutture stradali,l’utilizzo delletecnologia satellitareper rilevare il consumo della foresta amazzonica e la creazione di unabio-economiache abbandoni le logiche estrattive del tardo neoliberismo capitalista. 7. Infine, l’ultima soluzione richiede un cambio netto del paradigma politico, considerando per la prima volta latutela dell’Amazzonia come materia di sicurezza nazionale.