Spagna: chi è Vox (e quali diritti minaccia)

Lacoalizione del primo ministro Pedro SánchezdelPartito Socialista(Psoe) ha subito pesanti perdite nelleelezioni locali spagnole, in quanto il Partito Popolare Conservatore (Pp) ha preso il controllo di una serie di municipi e regioni chiave. Le elezioni, tenutesi in 12 dei 17 parlamenti regionali del Paese e nei Comuni, a livello nazionale sono state sicuramente uncampanello d’allarme per il centrosinistra.La decisione diSánchezdidimettersiperanticipare le elezioniche erano previste a fine anno è una scommessa: insieme al Pp, è salito alla ribalta ancheVox (guidato da Santiago Abascal),l’unico possibile alleato della destra spagnola, passato dal 2,91% al 7,18% dei consensi: un grande balzo in avanti rispetto alle elezioni amministrative del 2019. Come riportato daPolitico, rispetto a 4 anni fa,il Psoe di Sanchez ha perso 400.000 voti, mentre il Pp ne ha guadagnati 750.000. L’allarme arriva, tuttavia, dalcrollo netto della sinistra di Unidas Podemos,che ha risentito di diverse scissioni interne che hanno frammentato la coalizione (come il lancio diSumar, la nuova piattaforma politica della vicepresidente e ministra per il lavoro Yolanda Diaz). La strategia di Sanchez sembra esserela replicadella scelta adottata lo scorso anno dal primo ministro socialista portoghese Antonio Costa, che in questo modo ottenne la maggioranza assoluta in Parlamento. Nel suo primo discorso pubblico da quando ha annunciato le elezioni, Sanchez ha avvertito chevotare per i Popolari implicherebbe accogliere al Governo un partito allineato con le opinioni degli ex presidentiTrump e Bolsonaro:«La Spagna non è immune a questa tendenza reazionaria, ma possiamo fermarla, per i nostri figli e figlie»,ha spiegato Sanchez, esortando gli spagnoli a decidere se vogliono «un primo ministro dalla parte di Biden e Lula, o dalla parte di Trump e Bolsonaro». Vien da chiedersi se questo fallimento sia dovuto dallaframmentazione interna, specialmente a fronte di politiche sociali di successo che avevano portato Diaz a ottenereil più alto tasso di consensi in Spagna(come, a esempio, il salario minimo a 1.080 euro al mese,la riduzione del lavoro precario,il crollo del tasso di inflazione al 2,9%, il più basso in Ue); oppure, se lapropagandae lefake newsdella destra spagnola (che adotta le stesse strategie del trumpismo e delle destre internazionali) stiano avendo lo stesso effetto sull’elettorato iberico. Laguerra culturaleviene combattuta anche sul fronte deidiritti civili:il Governo ha approvato lo scorso febbraio laLey Trans,una riforma che prevede una libera autodeterminazione di genere dai 16 anni in su, e ha anche adottato una riforma relativa all’aborto che prevede che le ragazze che abbiano compiuto 16 anni possano abortire senza il consenso dei genitori, oltre all’introduzione di un congedo dal lavoro per chi soffre di dolori mestruali. Nella regione diCastilla e Leòn, unica regione doveVox è parte della maggioranza insieme al Pp, il partito di estrema destra aveva tentato un assalto all’aborto annunciando unprotocollo sanitario aggiuntivocontro la legge nazionale sull’interruzione volontaria di gravidanza, secondo il quale “i medici avrebbero dovuto offrire alla donna la possibilità diascoltare il battito cardiaco del feto, rilevabile attorno alla sesta settimana e di realizzare un’ecografia 4D per avere una immagine più puntuale del feto in movimento”. La prima volta che il partito di estrema destra post-franchista ha ottenuto seggi elettorali è stato nel 2018, inAndalusia. Lo slogan più utilizzato parlava di“riconquista”,alludendo alla guerra di riconquista territoriale dei regni Cristiani contro i Musulmani nella penisola iberica nel Medioevo. Altro cavallo di battaglia: “lotta all’ideologia gender” e alle misure contro la violenza di genere in quanto “discriminatorie verso gli uomini”. Una vera e propriaguerra alle donne e ai movimenti femministi,come avevano segnalato i collettivi femministi spagnoli. Inoltre, altro elemento distintivo di Vox è la retoricaanti-immigrazione:ci sono state ripetute richieste al Governo dichiudere le frontiere tra Spagna e Maroccocon un muro a Ceuta e Melilla,di vietare alla popolazione marocchina in Europa i voli verso lo stato maghrebino e di riportare in Marocco tutti i migranti che avevano passato i confini per arrivare in Spagna, anche se di Nazioni terze. Il problema del razzismo è sfociato anche nello sport e negli stadi spagnoli: il calciatore brasiliano del Real Madrid Vinicius Jr. è stato vittima di insulti razzisti durante la trasferta allo stadio Mestalla di Valencia a fine maggio. In un comunicato pubblicato sui social, l’atleta aveva accusato la federazione di non fare abbastanza. A seguito di ciò, la risposta del presidente dellaLiga, lega di calcio spagnola, Javier Tebas, è stata: “Prima di criticare e insultare la Liga, è necessario che ti informi adeguatamente su cosa può fare nei casi di razzismo”. Il presidente Tebas è un sostenitore di Vox.