Non dire a tuo figlio che sei a dieta

Quando un bambino vede la madre o il padre mettere in tavola, giorno dopo giorno, un’insolita varietà di carni magre e pesci, accompagnati da ricchi contorni di verdure, e niente dolci come dessert, è normale che cominci a mostrarsi perplesso se le abitudini familiari in precedenza erano ben diverse. A quel bambino i genitori potrebbero semplicemente dire che hanno scelto di iniziare una dieta perché hanno preso qualche chilo in più, chissà quanti prima di loro l’hanno fatto. Ma gli esperti di obesità lo sconsigliano. La raccomandazione ufficiale per mamme e papà di non dire ai propri figli di essere a dieta viene dai ricercatori dellaUniversity of Bathin Inghilterra e dallaBritish Dietetic Association, che l’hanno presentata alCongresso europeo sull’obesitàa Dublino, ed è stata accolta dalDipartimento per la salutedel Governo britannico. Le conversazioni in cui i genitori fanno commenti negativi sul peso e sulla forma del proprio corpo davanti ai figli (come “guarda che pancia gonfia” o “che cellulite”), secondo gli esperti possono produrre serie conseguenzemettendoli a rischio di sviluppare una cattiva relazione con il ciboper tutta la vita. Il consiglio per le madri e i padri è dinon criticare neppure i corpi degli altri. Per chi vuole parlare a un bambino del desiderio di perdere peso, le parole suggerite sono: “Vorrei sentirmi più sano, con più energie, per questo ho deciso che mangerò meglio. Vuoi fare questa cosa con me?”.Meglio concentrarsi, quindi, sulla volontà di essere più sani e stare meglio, piuttosto che su parole scivolose come “dieta”, “dimagrire” e “controllare” il peso. Come racconta ilTimes, questi consigli nascono dall’analisi di 42 studiche hanno esaminato le conversazioni riguardo al peso corporeo tra genitori e figli e come questi discorsi possono influenzare il benessere dei bambini esponendoli a un’immagine negativa del proprio corpo e disturbi alimentari. La professoressa Fiona Gillison dellaUniversity of Bathha suggerito: «Parlate dello sport che vi piace, in modo che i vostri figli vi vedano fare attività fisica e divertirvi, invece di considerarlo come un obbligo. E se c’è qualcuno che dice di essere a dieta intorno a voi, provate a intervenire dicendo: “Possiamo non parlare di diete?Possiamo parlare di alimentazione sana davanti ai bambini?”». È stato dimostrato, infatti, cheincoraggiare i bambini a fare sport e mangiare sano li stimola in positivo. Parallelamente a queste linee guida, è stato pubblicato anche unostudiocondotto dalGreat Ormond Street Institute of Child Healthpresso laUniversity College Londonriguardo all’opportunità di iscrivere i bambini sovrappeso in programmi sanitari per la cura dell’obesità. Stando ai dati del sistema sanitario britannico (Nhs), più di 1 bambino su 10 nel Regno Unito è sovrappeso o obeso nel momento in cui inizia la scuola elementare. IlsondaggiogovernativoNational Diet and Nutrition Surveydel 2021 ha mostrato che i bambini tra gli 11 e i 18 anni non mangiano la quantità giornaliera consigliata di5 porzioni di frutta e verdura(ma solo 2.8) e assumono zuccheri semplici in eccesso (il 12% della quota calorica). Ecco perché, secondo i ricercatori dellaUniversity College London, far partecipare i bambini obesi in età prescolare a workshop di cucina e nutrizione con i loro genitoripuò aiutarli a sviluppare buone abitudini per tutta la vita. Nel programma scozzeseHealthy Heroes, a esempio, i bambini dai 2 ai 4 anni hanno ricevuto semplici consigli per mangiare sano con sessioni di gioco e attività fisica, a cui è seguita una riduzione dell’indice di massa corporea. Il co-autore dello studio Simon Russell ha confermato che «i primi anni di vita sono un periodo importante per una crescita sana. I comportamenti adottati in questa fase hanno buone probabilità di essere mantenuti». E l’efficacia degli interventi per promuovere le buone abitudini infantiliè maggiore quando sono «universali», cioè quando offrono aiuto e strumenti educativi alle famiglie in ogni contesto, a partire dall’asilo nido. Al di là dei discorsi sulle diete personali dai quali è meglio escludere i più piccoli, l’importanza di mangiare sano vale per tutti, grandi e bambini. Per tornare alle parole da cui siamo partiti: “Volete fare questa cosa con me?”.