Splash! Carta stagnola, sacchetti cibo, fazzoletti: dove si buttano?

Splash! Carta stagnola, sacchetti cibo, fazzoletti: dove si buttano?

 

L’insegnamento dellaraccolta differenziatanelle scuole dovrebbe essere una materia obbligatoria. “A cosa serve, il suo significato e i suoi simboli” potrebbe essere il titolo della prima lezione, a cui tutti gli studenti italiani dovrebbero assistere. Gli allievi dovrebbero impararecome dividere i rifiutinei contenitori e le regole per farlo in modo corretto, oltre al funzionamento diriciclo e smaltimento. D’altra parte, i Comuni potrebbero tenere corsi ad hoc, visto che le indicazioni variano in base alla località. In fondo siamo tutti studenti e apprendisti della vita, pieni di dubbi, confusi e sempre di fretta. Soprattutto quando si parla di differenziare.Dove si butta questo? E quello?Si tramandano leggende di persone sopraffatte dall’incertezza davanti ai cassonetti traplastica, vetro, carta, umido e indifferenziata. E i rifiuti ingombranti? Ah, già. Scherzi a parte, qui si fa sul serio. Se ti è capitato di restare di fronte a un bidone insicuro ed esitante sul da farsi con un oggetto in mano, per qualche istante o per ore, sei nel posto giusto. Questa rubrica cerca didissipare la nebbia della raccolta differenziatache avvolge alcuni oggetti e materiali, per evitare errori e fare “Splash” nel contenitore giusto. Carta stagnola Qualcuno forse ricorderà l’immagine dell’Hammersmith Bridge, il ponte più importante di Londra, tuttoricoperto di stagnola. Siamo nel cuore dell’estate 2022 e il Regno Unito brucia sotto il sole: un’emergenza climaticamai vista prima costringe a dotare la struttura di una “coperta termica”. La carta stagnolaha capacità di materiale isolante ma per le sue caratteristiche, com’è noto, è molto utilizzata in cucina, soprattutto per avvolgere e conservare i cibi. Anche se la chiamiamo carta, è a tutti gli effetti unfoglio di alluminio. Di conseguenza occorre fare molta attenzione al suo smaltimento ai fini del riciclo, consultando anche le indicazioni del nostro Comune: tendenzialmente va gettata nellaraccolta dei metalli. Se è molto sporca e impossibile da ripulire, a causa dei cibi che ha protetto, allora va buttata nel bidone dell’indifferenziata. Sacchetti alimentari Accanto alla stagnola, tra il piano cottura e il frigorifero, fanno un gran lavoro anche isacchetti alimentari. Dai biscotti ai confetti, bianchi o trasparenti, sottovuoto e richiudibili, grandi o piccoli: ce ne sono di tutti i tipi. Partiamo da quelli classici che utilizziamo da sempre per il pane e la focaccia: se sonopulitivannotra carta e cartone, se invece sono unti osporchifiniscononell’umido. Altrettanto utili sono poi i sacchettini che si mettono nelcongelatore: una volta concluso il loro compito, sono destinati all’indifferenziata. In base al tipo di materiale di cui sono fatti, sempre se sono puliti, alcuni di questi sacchetti potrebbero dover essere gettati nellaplastica. A proposito di cibi, da dicembre a febbraio,150 donne e uomini si sono confrontati per proporre a Bruxelles23 raccomandazioni con l’obiettivo di affrontare il problema dellospreco alimentare: così i cittadini europei hanno cercato di dare un segnale di svolta proprio su questo tema. Fazzoletti di carta Se l’Hammersmith Bridge londinese si è vestito di carta stagnola, come dicevamo, il Tamigi ha avuto a che fare conun’isola di fazzolettini.LaWet Wipe Island,grande quanto 2 campi da tennis, ha cominciato a formarsi nel 2017 e nel corso del tempo ha provato addirittura a cambiare il corso del fiume della capitale inglese. Tornando al presente, se consideriamo il meteo di queste settimane,il mese di maggioè stato sinonimo più di autunno che diprimavera. Viste le basse temperature e gli sbalzi, potrebbe esserci stato un picco nel consumo deifazzolettitra raffreddori inaspettati e soffiate di naso. Solitamente questi “fogli” bianchi sono fatti dicellulosa: risultano quindi abbastanza inquinanti e pericolosi per l’ambiente. Per smaltirli correttamente è bene consultare leregole del proprio Comune di residenza. Generalmente finiscono nell’indifferenziata. Nel corso della pandemia i riflettori erano puntati suirifiuti biologici:è da allora che, per evitare rischi di contagio, si cerca a maggior ragione di evitare il più possibile di gettare i fazzoletti nel bidone dell’organico.