Moldavia: le riforme necessarie per entrare in Ue (male i diritti)

Moldavia: le riforme necessarie per entrare in Ue (male i diritti)

 

Oggi a Chisinau si terrà ilsecondo summit della Comunità politica europeache raduna 50 leader internazionali per dialogare riguardoenergia esicurezza.Per laMoldavia,candidata all’ingresso nell’Uea condizione di riforme strutturali, si tratta di un’occasione perdimostrare la propria vicinanzaai valori europei. La settimana scorsa80.000 persone sono scese in piazza in occasione dellaEuropean Moldova Assemblyper manifestare a sostegno dell’inclusione del Paese nell’Unione europea. In quell’occasione, la presidente Maia Sandu ha detto chela Moldavia appartiene all’Unionee che l’obiettivo è farne parte ufficialmenteentro il 2030. La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha ribadito la vicinanza delle istituzioni al Governo moldavo eha ricordatoche da ottobre 2021 l’Unione ha fornito più di 1 miliardo di euro (pari a circa 20 miliardi di leu moldavi) per sostenere glisforzi di riforma del Paese richiesti per l’adesioneall’Ue. Nonostante il parere positivo dellarelazione della Commissione europeariguardo iprogressi economici e finanziaridello Stato, la Moldavia è uno dei Paesipiù poveri d’Europa,con l’inflazioneche ha raggiunto il22% alla fine del 2022;impegnata nella riforma della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario per contrastare la corruzione e l’instabilità politica, inoltre,in tema di diritti civili resta in difficoltà. Le istituzioni europee parlano di eccessivaconcentrazione della proprietà dei media nazionali e di mancanza di trasparenza nel loro finanziamento, con effetti negativi sulla libertà di stampa. Ma, secondo le raccomandazioni ricevute, il Governo moldavo deve fare di più anche peraffrontare la violenza di genere e l’omolesbotransfobia, contrastare ladisparità retributivatra uomini e donne superiore alla media europea e affrontare la piaga dellosfruttamento minorile. Nel suo ultimo report,Amnesty Internationaldenunciachenon sono stati compiuti progressi visibili nella riduzione dei casi ditorturae di altri maltrattamenti nelle carceri del Paese. Nel 2022, inoltre, sono state introdotte nuoverestrizioni alle assemblee pubbliche,mentre da mesi proseguono le proteste filorusse contro il Governo europeista. A opporsi da tempo all’avvicinamento dello Stato alla comunità europea è laTransnistria, al confine con l’Ucraina. Nella regione, che riceve il sostegno della Russia dagli anni ‘90, ad aprile sono stati segnalati diversi“incidenti di sicurezza”. Le autorità moldave hanno definito questi eventi come una provocazione con l’obiettivo didestabilizzare l’area.La preoccupazione è condivisa dal Parlamento Ue, cheha espressoil proprio sostegno a favore dell’integrità territoriale del Paese e dellarimozione delle forze militari russe presenti in Transnistria. Con l’inizio della guerra in Ucraina, l’ingerenza del Cremlino nel Paese, dipendente per la totalità delle sue forniture dal gas russo, è diventata più problematica.Nel 2022 la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppoha erogato525 milionidi euro per aiutare la Moldavia arendersi indipendentedal punto di vista energetico, affrontare l’inflazione e sviluppare i corridoi di solidarietà da e verso l’Ucraina per il passaggio di persone e merci. Quest’anno gli aiuti stanziati ammontano aaltri 87 milioni di euro,accompagnati da unamissione civilenella capitale, su invito della Moldavia, dove 50 funzionari europei stabiliranno il proprio nucleo operativo e per 2 anniforniranno supporto a livello strategico e tecnicoal Paese in tema dicybersicurezzae gestione della crisi. Mentre Ue e Moldavia si avvicinano,Josep Borrell, alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza,ha comunicatola decisione del Consiglio dell’Unione europea diimporre misure restrittive nei confronti di 7 cittadini moldavi: si tratta di politici e uomini d’affari ritenuti responsabili di minacciare la sovranità e l’indipendenza del Paese attraverso la pianificazione di manifestazioni violente, cattiva condotta finanziaria e sostegno ai progetti del Servizio di sicurezza federale russo.