La crisi abitativa degli universitari riguarda tutta l’Ue

La crisi abitativa degli universitari riguarda tutta l’Ue

 

Aprotestare contro ilcaro affittinon sono solo gli studenti universitari italiani,ma anche quelli di altri Paesi europei, comeFranciaeRegno Unito. Da alcuni mesi glistudenti dell’università di architettura di Parigi,che ha sede nel sobborgo di Champs-sur-Marne,hanno preso partea unoscioperonazionale per protestare contro ilcosto eccessivo degli affitti nelle residenze universitariee la precarietà studentesca. Per pagare un alloggio, il vitto e l’attrezzatura indispensabile per seguire i corsi, uno studente di architettura francese spende infattipiù di 900 euro al mese, con scarsi contributi da parte degli atenei. Il recente sondaggio dell’Unef(Unione nazionale degli studenti di Francia) riporta cheParigi è la città universitaria del Paese più caradove trovare un postoper dormire.Anche se nella capitale francese il sistema di controllo degli affitti ha portato a una riduzione della spesa del 4% nel 2021,uno studente deve spendere ancora più di 1.200 euro mensili per affittare una camera privata. A Lione, seconda città francese per il caro affitti tra gli universitari, il costo medio si aggira intorno ai 600 euro al mese, ma con l’inizio dell’anno accademico 2022-2023 l’aumento dei prezzi è stato al di sopra della media nazionale. Traostelli della gioventù già pienie forum online in cui le richieste di un alloggio a buon mercato restano spesso senza risposta, quest’anno molti studenti hanno dovuto iniziare afrequentare l’università senza una casa.Una situazione molto simile a quella delRegno Unito, dove il report dell’Istituto per l’istruzione superiore del Paese, l’Hepi,denunciache il numero di universitari senza abitazione è in aumento. Da inizio anno, circa250 studenti dellaUniversity of Manchesterhanno rinunciatoalla residenzauniversitaria a causa di unaumento della rettaritenuto troppo oneroso e hannochiesto al rettore una riduzione dell’affitto del 30%. Molti di loro hanno raccontato che riuscivano a malapena a pagarsi il cibo a causa dell’aumento dei prezzi e amarzoun piccolo gruppo haoccupato un edificio del campuscontro il caro affitti. L’università ha risposto fornendo un supporto di170 sterline a studente, ma per chi protesta questo contributo non è sufficiente. Secondo la ricerca dell’Office for National Statistics, metà degli studenti nelRegno Unitoaffrontaproblemi economici e ciò influisce negativamente sul loro successo accademico. Per risparmiare sui costi, circa il29% salta lezioni o corsi non obbligatori, mentre il 31% ha scelto di non partecipare a eventi universitari che richiedono pagamenti extra, come gite o conferenze. Il sondaggio diSave The Studentha inoltre rilevatoche4 intervistati su 5avevano preso in considerazione la prospettiva diabbandonare l’università. Nella media europea elaborata daEurostudent, per tutti gli studenti che non vivono con i genitori circa un terzo delle loro spese ricade nell’alloggio.In Danimarca, Finlandia, Norvegia e Spagna, la spesa supera il 40% delle uscite di uno studente, e in Francia la percentuale cresce oltre il 50%. Ad aggravare la crisi abitativa degli giovani universitari, c’è poi il fenomeno deglistudenti senza fissa dimora. Il problema è cominciato negliStati Uniti, dove già nel 2017 più di 32.000 studenti del college erano senzatetto. Più di recente, un’indagine del 2019, svolta su 19 college americani,ha permesso di osservareche circa il55% degli studenti era in condizioni di precarietà abitativa(ovvero non in grado di pagare l’affitto e le utenze), costretto a spostarsi frequentemente, a trasferirsi o vivere in alloggi troppo affollati. In Europa, tra i Paesi più colpiti, ci sono Germania e Olanda. In questi Stati lacarenza di abitazioni universitariee i costi inaccessibilihanno lasciatosenza alloggio alcune migliaia di studenti, sia autoctoni che internazionali.ABerlino, nel2022, gli studenti hanno pagato prezzi di affittopiù alti del 18,5%rispetto all’anno precedente, con picchi di quasi 800 euro al mese a Monaco e Stoccarda. L’Unione degli studenti tedeschiha reagitosollecitando il Governo ad aumentare l’importo assegnato per le spese di alloggio di questo tipo, ai sensi della legge tedesca sull’assistenza alla formazione. Ma nonostante l’aumento dell’assegno abitativo a 360 euro, in Germania gli studenti possono permettersi un appartamento solo in 2 delle 38 città esaminate. InOlanda, tra coloro che in questo periodoprotestanoper la crisi degli alloggi, ci sono ancheuniversitari con debiti studenteschidi alcune migliaia di euro, ma per chi arriva dall’estero la situazione nei campus non è meno complessa. In alcune delle città che ospitano più studenti internazionali, come Amsterdam e Groningen, la disponibilità delle residenze convenzionateè estremamente ridottae l’affitto di un monolocale in alcuni casi supera i 1.300 euro.Alcune università olandesi, comprese quelle della capitale, sono arrivate al punto di raccomandare agli studenti stranieri di non trasferirsi a causa dellacarenza di posti in cui vivere.