E-commerce: nel 2023 avrà un valore di 54 miliardi

Gliacquisti onlinedegli italiani potrebbero raggiungere un valore pari a54 miliardi di euro entro il 2023, con unacrescita del 13% anno su anno.A stimarlo è l’ultima indagine dell’OsservatorioeCommerce B2Cpromossa daNetcomm, il Consorzio del commercio digitale italiano che riunisce oltre 480 aziende, insieme allaSchool of Managementdel Politecnico di Milano. I dati sono stati presentati il 17 maggio al centro congressiAllianz MiCodi Milano in apertura della XVIII edizione delNetcomm Forum, l’appuntamento annuale dedicato al retail digitale. Più nel dettaglio, si stima che iserviziraggiungeranno quota18,8 miliardicon un’impennata del+22%, trainata in particolare da turismo e trasporti (+27%) e dal ticketing per eventi. Minori le attese per iprodotti,+8%(35,2 miliardi), che «attraversano una fase diincremento più controllato e in parte dovuto all’inflazione», spiega Valentina Pontiggia, direttrice dell’OsservatorioeCommerce B2C.A registrare un trend positivo sono in particolareabbigliamento,beautye informatica(circa +10%), mentre frena il compartoFood & Grocery(supermercati), che segna un punto percentuale in più rispetto al 2022. «Nonostante sia ormai percepito come centrale e indispensabile per lo sviluppo futuro del retail», nota Pontiggia, l’e-commerce di prodotto «sta affrontando diverse sfide, come letensioni tra innovazione e sostenibilità(economica, sociale e ambientale) e la scarsità di risorse e competenze, logistiche e non solo». L’esperienza di acquisto è sempre piùomnicanale: secondo la ricercaNetcomm NetRetail, infatti,4consumatoriitaliani su 10 si informano online prima di acquistare in negozio. Quest’anno gli acquirenti online abituali hanno raggiunto i 24,4 milioni, con un’età media di 46 anni. A dispetto dell’incremento assoluto dellae-commerce, la penetrazione dell’onlinesul totale acquisti retail resta stabilerispetto al 2022 con un valore del 12%. «Da una parte, l’inflazione ha generato un’attenzione crescente per il prezzoda parte dei consumatori, mentre il reshoring e la ridefinizione della produzione hanno ridotto i margini delle filiere tecnologiche e dell’e-commerce – dichiara Roberto Liscia, presidente diNetcomm -Intelligenza artificiale, blockchain, realtà aumentata, metaversi e Nft stanno aprendo nuovi orizzonti e potenzialità, ma portano con sé anche nuovesfide che le imprese, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni, non possono affrontare da sole». «Per questo – conclude – è essenziale che il Governo, anche attraverso il Pnrr, sostenga questa evoluzione 4.0 del settore, si faccia carico della formazione digitale e supporti l’aggregazione delle Pmi in consorzi per aiutarle a diventare competitive anche a livello internazionale. Lavalorizzazione delMade in Italypassa anche da questo».