Alluvione Emilia-Romagna: 14 vittime, 34.000 senza elettricità

L’ultimaalluvionecosì mortale, in Italia, risale a14 anni fa. Nel 2009 nel messinese, tra nubifragi, inondazioni e crolli, morirono 37 persone. Oggi il primo e del tutto provvisorio bilancio (visto che ci sono ancora numerosi dispersi) delleinondazioni romagnoleparla di14 vittime. In termini economicila situazione potrebbe essere devastante: le prime bozze di stime parlano didiversi miliardi di euro necessari per la ricostruzione, cifre che potrebbero superare quelle necessarie per far fronte al sisma che devastò l’Emilia nel 2012 e per le quali l’Italia stachiedendo aiuto all’Europaper attivare il Fondo di solidarietà europeo, così come avanza l’ipotesi di utilizzare fondi del Pnrr. Tracciare un primo bilancio di quanto è accaduto dal16 maggioa oggi è ancora particolarmente complesso:in alcune zone della Romagna piove ancora, anche se su livelli ben lontani da quelli delle scorse ore. Cittadine comeLugo sono praticamente per metà sott’acquae il problema sono le zone collinari, le campagne, le aree isolate:in certi territori non ci sono nemmeno stivali, pale, pompe e rifornimenti necessari per far fronte alla situazione. Diverse abitazioni sono ancora senza luce (34.000 persone senza elettricità) e acqua corrente e il conto deglisfollatiè salito (nelle province colpite diBologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini)a circa oltre10.000 persone, con altre stime che parlano addirittura di 20.000. In totale ci sono stati23 fiumi esondatiche non hanno retto la pioggia caduta soprattutto tra il 16 e il 17 maggio: nell’arco diuna giornata,stimano gli esperti,è caduta la pioggia che solitamente viene giù in una intera primavera. 2 fattori, gli effetti delcambiamento climaticoche intensificano gli eventi meteo e la complessa e talvoltascarsa manutenzione dei fiumi,hanno completamente messo in ginocchio il territorio. Aggravante non di poco conto, poi, legata al surriscaldamento globale, èlasiccitàche per quasi 2 anni ha colpito l’areae che ha fatto sì che i terreni, prima secchi e duri e incapaci di drenare acqua, poi bagnati dopo le alluvioni di inizio maggio e saturi di pioggia, non siano stati in grado di reggere. A tutto questo ora si aggiunge un altro gigantesco problema che osserveremo con più chiarezza una volta passate le piogge:il numero delle frane, le strade distrutte e i danni all’agricoltura e alle aziende.A livello di smottamenti si parladi quasi 300 frane attive in oltre 60 Comuni e almeno 400 strade distrutte e interrotte.Come aziende agricole e non solo,5.000 attività dell’agroalimentare sono state messe kodall’alluvione. Per gli oltre1.000 vigili del fuocoe le migliaia di volontari e operatori della Protezione civile, ora è corsa contro il tempo aspalare il fango: quando tornerà il sole e le alte temperature, il rischio che questo si secchi potrebbe compromettere seriamente le attività. In questa tragedia, una delle peggiori catastrofi che ha colpito l’Italia nell’ultimo secolo sicuramente per quantità di pioggia caduta in poco tempo, c’è poi il terribileconto provvisorio dei dispersi,specialmente nelle zone più isolate e nell’Appennino. In alcune aree, come nel forlivese, tra i 2 eventi di inizio e metà maggio,si stima che siano caduti oltre 500 mm di pioggia: ovvero una quantità d’acqua pari a quella che generalmente ci si attende in oltre metà anno. A livello di circolazione solo oggi ci sono state le prime riaperture,come quella del tratto sulla A14 Bologna-Taranto tra Faenza e Forlìche era stato allagato e nel frattempo proseguono altri interventi di ripristino. «Come per il terremoto ricostruiremo tutto: al Governo abbiamo detto che abbiamo bisogno di tante risorse, ma anche di norme speditive, c’è bisogno di uncommissariostraordinario, adempimenti per i lavoratori, per prorogare scadenze, mutui rate, tanti investimenti»,ha spiegatoil presidente dell’Emilia-RomagnaStefano Bonaccini.Si tratta di «un incubo, ma ci rialzeremo» aggiunge Gian Luca Zattini, sindaco di Forlì, una delle aree più duramente colpite. In diverse regioni, per esempio nel Ravennate, sono stati istituiti ovunquecentri di accoglienza:in frazioni come Piangipane e Santerno, anche oggi è stata dispostal’evacuazione immediata,dal momento che i rischi continueranno fino a cessata emergenza. Per chiunque, in generale in Emilia-Romagna, l’invito è non spostarsi e chiedere aiuto a protezione civile e autorità. Anche se nel week-end potrebbero tornare a manifestarsi fenomeni meteo che comprendono piogge,il peggio per ora in Romagna sembra passato. Dalla prossima settimana inizieranno le operazioni di ricostruzione e bonifica e permartedì 23 maggio, alle ore 11:00, è stato convocato il Consiglio dei ministriche “sarà dedicato in larga parte ai primi urgenti provvedimenti relativi alla grave alluvione che ha colpito le popolazioni dell’Emilia-Romagna, e di alcune zone delle Marche e della Toscana”.