Come sarà la temperatura degli oceani tra 100 anni?

Come sarà la temperatura degli oceani tra 100 anni?

 

Una progressione che ha cominciato a essere importante già negli anni ‘70, ma che negli ultimi decenni sta registrando livelli record. Latemperatura della superficie deglioceanidi tutto il mondo non smette diaumentare:non sono mai stati così caldi come negli ultimi anni (e giorni, in realtà). Da marzo scorso, latemperatura superficiale media è stata la più altadegli ultimi 41 anni. Stando alle osservazioni dellaNational oceanic and atmospheric administration(Noaa), è stata superata a livello globale la soglia dei21 gradi, un nuovo triste primato che preoccupa la comunità scientifica. Molto è da attribuire allaCO2che, come spiegano gli esperti, si accumula nell’atmosfera e negli oceani e assorbe negli anni il calore indotto dall’effetto serra provocato dalleattività umane. Riscaldamento degli oceani: cause e conseguenze Secondo ilrapporto speciale dell’Ipcc(Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici),i mari assorbono più del 90% del calore in eccesso nel sistema climatico. Il riscaldamento che gli oceani stanno vivendo, quindi, è dovuto principalmente all’aumento delle emissioni di gas a effetto serranell’atmosfera, soprattutto di anidride carbonica: la maggior parte di questo calore viene immagazzinato nei mari, incidendo sulla temperatura dell’acqua. Leconseguenze del riscaldamento degli oceanisono molte:tra le principali e più evidenti, sicuramente glieventi meteorologici estremi,i cambiamenti e gli stravolgimenti della biodiversità marina, loscioglimento dei ghiacciai,l’innalzamento del livello del mare e il calo della sicurezza alimentare mondiale. I cambi di temperatura negli oceani hanno avuto conseguenze nel mercato ittico e, quindi, nell’alimentazioneglobale, destabilizzando gli ecosistemi oceanici. Uno dei risultati maggiormente visibili è lamigrazione dei pesci d’acqua caldaverso le acque articheun tempo gelide. Le emissioni di anidride carbonica, una delle cause del riscaldamento degli oceani, possono anche portare all’acidificazione degli oceani,fattore che può ridurre le specie marine e rendere impossibile agli organismi calcificanti (come i coralli e leostriche) la formazione dei gusci duri o scheletri. Qual è la temperatura degli oceani? Secondo gli esperti dellaNoaa,nei prossimi mesi dovrebbetornare El Niño, fenomeno atmosferico per cui lasuperficie oceanica si surriscaldain modo anomalo, sempre lungo il Pacifico equatoriale orientale. La temperatura globale potrebbe aumentare ulteriormente proprio a causa di questo evento ciclico: il 2023 potrebbe essere quindi il decimo anno consecutivo con aumenti di 1 grado e più oltre la norma. Complessivamente, possiamo dire che neglianni ‘80i valori più alti erano compresi tra20° e 20,2° C;neglianni ‘90, si inizia a salire, con picchi massimi di20,3° e 20,5° C. Nel nuovo secolo,il picco più alto è di 20,7° Cnel2005e nel2009. E così via accelerando di anno in anno, mantenendosi tra i 20,8° e i 20,9° C, fino alla soglia di21° Craggiunta per la prima volta nel2016e poi di nuovo nel2020. Poi, nuovamente superata nel 2023. Maquanto calore assorbono gli oceanieffettivamente? I mari, come già detto, sono enormi serbatoi di calore e arrivano aassorbirne fino al 90% in eccessonell’atmosfera.I cambiamenti nel contenuto di calore dell’oceano (Ohc), nella salinità e nella stratificazione hanno fornito agli scienziatiindicazioniper quanto riguarda i diversi cicli dell’energia e dell’acqua della Terra:ciclialteratia causa dell’emissione digas serrache hanno portato ben 4 bacini (Pacifico settentrionale, Atlantico settentrionale, Mar Mediterraneo e oceani meridionali) a registrare il loro più alto Ohc dagli anni ’50. Qual è l’oceano più freddo al mondo? E il più caldo? Con il cambiamento delle temperature, capire qual è l’oceano più freddo al mondonon è più tanto semplice com’era in passato. Secondo gli esperti, a mantenere latemperatura più bassaè ancora l’Oceano Pacifico, la più vasta distesa d’acqua della Terra, sia per superficie che per volume; qui, i venti stabili permettono di avere qui temperature relativamente costanti tutto l’anno, andando da poco più del punto di congelamento nelle zone polari fino a circa 29 °C vicino all’equatore. L’oceano più caldo,invece, resta l’Indiano, il meno esteso sia per superficie che per volume tra i 3 oceani delPianeta. La sua importanza come rotta di transito e anche come “temperatura non fredda” tra Asia, Africa e Europa lo ha reso sede dinumerosi conflitti. In questo oceano, a nord della latitudine 20° la temperatura superficiale minima è di22 °C, che sale fino a 28 °Cverso est. Sotto i 40° di latitudine sud, le temperature calano rapidamente. Oceani mai così caldi: come saranno tra 100 anni? Con queste prospettive, cosa possiamo aspettarci per ilfuturo degli oceani?Un ulteriore aumento delle temperature sembra scontato, soprattutto se non cambieranno molte delle attività degli esseri umani, comele emissioni di gas a effetto serra nell’atmosfera, con l’obiettivo di raggiungere gli standard dell’Accordo di Parigi, ovvero non superare gli 1,5°C (2,7°F). Ad oggi i modelli climatici ipotizzano unaumento della temperatura tra i 2° e i 5° C fino al 2050.Questa ipotetica crescita comporterà svariate conseguenze nel nostro Paese. Andando ancora più in là nel tempo, considerando sempre gli sviluppi intensi degli ultimi periodi, secondo l’Ipcctra 100 anni il livello del mare potrebbe salire dai 26 ai 77 centimetri,con temperature più calde di1,5°C:si prevede, quindi, che raggiunga i 30 cm entro il 2050. Latemperatura media della superficie dei marièaumentata di circa 0,6°C negli ultimi 40 annie ciò ha delle evidenti conseguenze per la Terra. Oltre all’innalzamento del livello del maree il conseguentescioglimento deighiacciaidella Groenlandia e dell’Antartide, c’è anche un clima più estremo conuragani e cicloniche hanno più energia grazie all’aumento di calore. Esiste poi anche unaminore capacità per le acque più calde di assorbire la CO2e di questo passo, se in futuro gli oceani assorbiranno meno anidride carbonica, ne verrà accumulata in quantità maggiori nell’atmosfera, riscaldando ancora di più aria e oceani che, conseguentemente, registrano un’ulterioreperdita di faunamarina.