Elezioni Turchia: quando toccherà alle donne?

Elezioni Turchia: quando toccherà alle donne?

 

60 milioni di elettori andranno al voto domenica 14 maggio per leelezioni presidenziali e parlamentariin Turchia. Nonostante le donne, qui, abbiano ottenuto le loro libertà politiche anche prima di altri Paesi europei e quelle votanti siano più numerose degli uomini,la partecipazione femminile alla politica è ancora molto bassae questa fetta della popolazione ancora poco rappresentata. La OngI Choose, nota comeBen Secerimin Turchia, è stata fondata 2 anni fa perinvertire la tendenza, cercare candidate idonee al Parlamentoe raccomandarle ai partiti politici. Ma il presidente Nilden Bayazit,raccontaAl Jazeera, è molto deluso quest’anno: delle20 donne presentatedaI Choose, che corrono per 4 partiti diversi, solo4 hanno una reale possibilitàdi entrare nella Grande Assemblea Nazionale Turca. Dipende dalla natura del processo elettorale, che prevede chei voti per i partiti vengano assegnati ai candidati in base alla loro posizione nelle liste. Ma il muro per le donne c’è «anche nei partiti più liberali», ha spiegato Bayazit. Il che dimostra che «ci sono ancora molti blocchi nei confronti delle donne e che non vogliono cambiare le cose». Eppure, la componente femminile in Turchia rappresentail 50,7% dell’elettorato, ilsuffragio femminile nazionaleè stato introdottonel 1934e, secondo ilsondaggioStatus of Women Politicians in Turkey and Prospects Research, condotto lo scorso anno daBen Secerime dalla società di sondaggiKonda,su 2.258 persone, peril 62%degli intervistati (71% donne e 54% uomini)le donne in politica aiuterebbero la Turchia a svilupparsi e a diventare una società migliore. Il 61% pensa che ci dovrebbe essere una quota femminile obbligatoria nei partiti, mentre solo il 23% non è d’accordo. Il 73% sosterrebbe una donna della propria famiglia a entrare in politica. L’Akp, il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo del presidente in carica,Recep Tayyip Erdogan, ha nominato113 donne sui 600 candidati in Parlamento,mentre il Partito Popolare RepubblicanoChp, all’opposizione, il cui leader èKemal Kılıçdaroğlu, ne ha selezionate 156: si tratta, rispettivamente, del 18,8% e del 26%. La percentuale del Partito dei Lavoratori della Turchia, invece, è la più alta: 40,5%. Ma se si guarda alledonne che occupano i primi posti delle liste dei partiti,e che quindi potrebbero entrare in Parlamento, la situazione peggiora: ilChple ha in soli 11 degli 87 distretti elettorali turchi, l’Akp4, scriveAl Jazeera. Bayazit spiega che «la questione delle donne in politica non è solo una questione di equa rappresentanza; una donna in politica ènecessaria per una società democratica, per la giustizia,per risolvere il problema delclima, per porre fine alla corruzione, per trasformare le politiche educative e per regolare le politiche familiari». Gliabusidomestici, per esempio, sono stati centrali quando la Turchia si è ritirata dallaConvenzione di Istanbulsulla protezione delle donne dalla violenza, nel 2021: in migliaia hanno protestato, ma l’attivismo della società civile non è riuscito a tradursi in una partecipazione femminile alla vita politica dei partiti. Inoltre, in passatoErdoganha definitole donne che non sono madri “mezze donne”,ha consigliato loro di avere almeno 3 figli e ha dichiarato che non possono essere trattate allo stesso modo degli uomini. Ma si ritiene chele donne abbiano avuto un ruolo molto importante nell’ascesa di Erdogan: quelle conservatrici, in particolare, lo hanno sostenuto perché lo ritenevano una figura “liberatrice”,scrivePolitico: i precedenti Governi laici le escludevano da scuole, università e luoghi pubblici se indossavano il velo. Una delle riforme fondamentali di Erdogan è stata quella di revocare il divieto decennale del velo islamista. Quelle stesse donne, ora,potrebbero aver perso la fiducia in Erdogane nel suo partito per via, appunto, di uno scarso interesse per i diritti delle donne e di una cattiva gestione dell’economia. In unarecente analisi, la ong turcaSocial Democracy Foundationha rilevato che più di un terzo delle elettrici dell’Akppotrebbe abbandonarlo: ilsostegnoal partitotra le donne turche, nel 2018, superava il 38%, ma stavolta potrebbe scendere ameno del 27%. La femministaGulsum Kav, della piattaformaWe Will Stop Femicide, sostiene cheil Governo non crede nell’uguaglianza sessuale e limita le libertà delle donne: allaBbcha spiegatoche «vengono aggredite perché indossano i pantaloncini, le musiciste vengono minacciate di finire in prigione per il loro modo di vestire e le artiste vengono condannate per aver criticato un caso di violenza sessuale. Vogliono che le donne se ne stiano a casa e non facciano nulla.Ma le donne sono cambiate. Cambieranno anche la Turchia».