Spagna: è allarme siccità

Spagna: è allarme siccità

 

Temperature record, che all’aeroporto diCordobahanno toccato i38,8 gradi il 27 aprile, e piogge che mancano da troppo tempo. La Spagna è in piena emergenza, a causa del caldo anomalo. Tale fenomeno peggiora la siccità che sta colpendo il Paese dal 2022, la peggiore degli ultimi settanta anni. La situazione è particolarmente drammatica in alcune regioni. LaCatalognasoffre di carenza idrica da32 mesieil Governo sta valutando di razionare l’acqua, visto che le riserve locali hanno toccato dei minimi critici: quelle della città diLleidanon superano il20% del riempimento. Madrid sta quindi correndo ai ripari: «Non c’è più spazio per chi nega la crisi climatica», ha commentato il PremierPedro Sánchez. L’allerta è alta su tutto il territorio iberico. Secondo le previsioni meteo, non ci saranno precipitazioni almeno fino a metà maggio. Infatti la stagnazione diuna dorsale anticiclonicasulla penisola sta deviando le tempeste. Quelle che arriveranno, saranno scarse e sporadiche e riguarderanno soprattutto le aree settentrionali. Il bollettino delle temperature è critico soprattutto alSud, in Andalusia,con Siviglia e Cordoba che hanno superato i abbondantemente i37 gradi, negli ultimi giorni di aprile.Anche al centro però i termometri sono schizzati in alto, con i34 gradi di Toledo e i 32 di Madrid. Si tratta di un quadro anomalo e mai registrato in precedenza, al quale contribuisce la crisi climatica, affermal’Agenzia Statale di Meteorologia spagnola (Aemet).Stando alle rilevazioni del sitoMeteored, le temperature attuali superano di10 – 15 gradi le medie stagionali. Una tendenza simile si era già intravista lo scorso anno, il più caldo mai registrato in Spagna. Le ondate di calore e il suolo estremamente secco avevano contribuito a incendi prolungati, causando la distruzione di migliaia di ettari di vegetazione. Anche il 2023 ha già messo a segno qualche record: marzo è stato ilsecondo mese più caldo del Ventunesimo Secolo nella penisola iberica. A preoccupare i cittadini è il Governo di Madrid sono le conseguenze sulla siccità. Nel 2022 i livelli dei bacini idrici erano così bassi, che hanno permesso a villaggi antichi e altri resti archeologici di riaffiorare in superficie. Nei primi mesi di quest’anno la mancanza di pioggia e neve ha messo in crisil’economia agricola di Andalusia, Castiglia – La Mancia e Catalogna. Al Centro soffrono le coltivazioni di cereali, mentre al Sud si teme per pomodori, frutta e riso:il 60% proviene dalla provincia di Siviglia. La carenza idrica potrebbe essere un pericolo anche per uno dei simboli della Spagna, il“toro bravo” o toro da combattimento. La mancanza di acqua e l’innalzamento dei prezzi del grano e del foraggio, dovuti anche alla guerra in Ucraina, ne rendono molto costoso l’allevamento. Sulle difficoltà nei campi si gioca anche un’importante partita politica, in vista delleelezioni amministrative e regionali del 28 maggio 2023. L’Andalusia, che è stata a lungo unfeudo dello Psoe(il Partito socialista operaio spagnolo), in occasione del voto dell’anno scorso ha dato la maggioranza alPartito popolare, di centro-destra, supportato dagli estremisti diVox. Le forze locali si sono scagliate contro la mancanza di azioni risolutive sulla siccità da parte di Madrid. Il presidente della giunta localeJuanma Morenoha invitato Sánchez a prendere il problema sul serio: «Abbiamo un brutale problema idrico. Senza acqua non ci sono posti di lavoro in molte regioni e comuni dell’Andalusia e molte città dell’interno moriranno», ha dichiarato. «La siccità sarà uno dei temi che focalizzerannoil dibattito politico e territoriale nel nostro Paese nei prossimi anni», haammesso il premier socialista in un discorso al Parlamento di Madrid. Il caldo estremo e la carenza idrica in Spagna non sono casi isolati. Il26,6%del territorio dell’Unione europea è secco, mentrenell’1,4%addirittura in stato di allerta, secondoi dati delloEuropean Drought Observatory. Le temperature del continente stanno aumentando a un ritmo doppio rispetto alla media globale negli ultimi trent’anni. Occorrono quindi misure a lungo termine per tutelare le comunità e mettere al riparo le economie dei territori più sofferenti.