Pnrr Sud Italia: il 37% degli enti considera “agevoli” le procedure

Pnrr Sud Italia: il 37% degli enti considera “agevoli” le procedure

 

Pronti ad accogliere l’opportunità dei bandi delPnrrma frenati dalleprocedure di partecipazione considerate “troppo complesse”:questa è la situazione in cui si trovano iComuni del Sud Italia. Solo il37% degli enti del Meridione giudicano le procedure agevoli o molto agevoli,contro il 43% di quelli del Centro Nord. È quanto riporta l’indagine delloSvimez(Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno)nel documentoI Comuni alla prova del Pnrr. Tratempi bibliciper la realizzazione di un’infrastruttura sociale,carenza di organicoe mancato rafforzamento edeficit di capacità amministrativa, c’è il rischio diallungare i tempidi “messa a terra” degli investimenti, soprattutto al Sud. La fase “ascendente” di programmazione e allocazione delle risorse delNext Generation Eu Italiasi è conclusa; ora, gli enti locali dovranno concentrarsi sull’affidamento dei lavori e l’apertura dei cantieri,da chiudere entro il 2026.Non sembrano, però, molto attrezzati; non a caso, nei mesi scorsi il Governo ha aperto alla possibilità di inserire nuovi dirigenti e stabilizzare i tecnici assunti a tempo determinato per l’attuazione del Pnrr e delle politiche di coesione. Ma ciò non basta.Gli interventi devono essere ulteriormente potenziati con il rafforzamento degli organicie le competenze tecniche interne dei quadri intermedi. La fotografia scattata dalloSvimezparla chiaro:solo 3 Comuni del Centro-Nordsu 10 hanno una conoscenza generale dei bandi “parziale”.NelMezzogiorno,4 su 10.In generale, il 40% degli enti locali ha fatto ricorso a consulenze esterne per la partecipazione ai bandi. Ma c’è un fattore positivo: la collaborazione. Nel Meridione il 43% ha sfruttato il network relazionale locale per stringere partnership utili all’adesione dei bandi con altri Comuni limitrofi. A peggiorare la già critica situazione, ildivario tra tempi previsti e tempi effettivi di realizzazionedi un’infrastruttura sociale, problema che da anni attanaglia ilSud. Un fattore che potrebbe incedere nel rispetto delle stringenti tempistiche del Pnrr. La capacità di rispetto dei cronoprogrammi dei Comuni del Meridione è molto più deludente che nel resto d’Italia. I tempi di “sforamento” per il completamento delle opere raggiungono gli8 mesi(251 giorni), contro i4 della media nazionale(122 giorni). Tra i fattori che incidono maggiormente, lacarenza di organico.La riduzione del personale, accostata almancato ricambio,ha bloccato i processi dirigenerazione delle risorse umanee di aggiornamento e acquisizione di nuove competenze. Dal 2008 al 2019, il rapporto tra il personale dei Comuni delle Regioni a statuto ordinario e la popolazione si è ridotto del 20,9% nel Centro-Nord, percentuale che raggiunge i 33,5 punti al Sud. Stessa tendenza si registra nellaspesa pro capite per il personale deiComuni, diminuita del 16,6% nel Centro-Nord (passando da 302 a 348 euro) e del 26,8% nel Mezzogiorno (con una riduzione da 291 a 217 euro). Non solo: nei Comuni dell’Italia Centrale e Settentrionale la curva del personale under 40 si è ridotta dal 22,5% al 10,2%. Nel Meridione è passata dall’8,2% al 4,8%. Situazione altrettanto critica, infine, è lastruttura per titolo di studio del personale degli enti comunali:nel 2019, solo il 21,2% di quello del Sud era in possesso di un titolo di laurea contro il 28,9% del Centro-Nord.