La demenza senile disturba il sonno, non solo quello umano

 

I cani affetti dademenza senilesembranodormire meno temporispetto a quelli con il cervello sano, rispecchiando i modelliosservatinegli esseri umani. Lo rileva un nuovo studiopubblicatoil 28 aprile sulla rivistaFrontiersin Veterinary Science. I ricercatori hanno condottoregistrazioni polisonnografichesu 28 cani anziani di età compresa tra 10 e 16 anni durante il tipico riposo pomeridiano di 2 ore, registrando le onde cerebrali degli animali attraverso l’elettroencefalogramma. In questo modo è stata calcolata lapercentuale di tempo trascorsonegli stati di veglia, sonnolenza, sonno NRem (Non-rapid eye movement), vale a dire tranquillo e sincronizzato, e Rem, agitato e caratterizzato dall’attivazione endogena del cervello, nonché la latenza nei tre stati di sonno. I risultati mostrano come i cani con punteggi di demenza più alti e con prestazioni peggiori in un compito di risoluzione dei problemi abbiano trascorsomeno tempo nel sonno NRem e Rem. Inoltre, evidenzia lo studio, le analisi elettroencefalografiche quantitative hanno mostrato differenze nei cani associate all’età o alle prestazioni cognitive, alcune delle quali riflettono unsonno più superficialenei cani più colpiti. «Gli esseri umani con demenza hanno spesso disturbi del sonno e questa ricerca suggerisce chenon siamo soli», hadichiaratoalThe Guardianl’esperto di salute canina Nick Sutton, che ha sottolineato «l’importanza diparlare con il veterinariose noti cambiamenti preoccupanti nel tuo cane, inclusi comportamenti insoliti durante il sonno». Al momento non esiste una cura efficace contro la demenza senile, e studi simili, ha commentatoNatasha OlbydellaNorth Carolina State Universitye autrice dello studio, possono aiutare a «cercare modi per trattare la malattia di base» anche negli esseri umani.