Fondazione Prada ospita le Cere Anatomiche di David Cronenberg

Fondazione Prada ospita le Cere Anatomiche di David Cronenberg

 

Immagine della mostra “Cere anatomiche: La Specola di Firenze | David Cronenberg”Credit: foto: Roberto Marossi Immagine della mostra “Cere anatomiche: La Specola di Firenze | David Cronenberg”. Quattro donne mai amate, alla deriva su un mare senza scopo, sperimentano l’estasi della dissezione, 2023, film di David CronenbergCredit: Foto: Roberto Marossi Immagine della mostra “Cere anatomiche: La Specola di Firenze | David Cronenberg”Credit: foto: Roberto Marossi David Cronenberg durante le riprese del film, Museo La Specola di FirenzeCredit: Foto Flavio Pescatori, Courtesy Fondazione Prada Fino al 17 luglio, potrai visitare, negli spazi diFondazione Prada, la mostraCere anatomichedelregista e sceneggiatore canadese David Cronenberg,realizzata in collaborazione conLa Specola, parte del Museo di Storia Naturale e del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Firenze. Il progetto rappresentaun nuovo segmento dell’indagine artisticacondotta daFondazione Pradaper dare spazioa importanti collezioni provenienti da “musei ospiti”, per costruire pian piano un dialogo e un confronto costantitra una collezione storica e un’istituzione contemporanea. Fondata nel 1775 e oggi chiusa al pubblico per lavori di ristrutturazione della sua sede storica,La Specolaè uno dei musei scientifici più antichi d’Europa. Al suo interno ospita più di3,5 milioni di reperti animalie laraccolta più ricca al mondo di cere anatomiche del XVIII secolo: ben 1.400 elementi dell’ambiziosa collezione di cere anatomiche sono stati realizzati tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo con l’obiettivo di realizzare un vero e proprio trattato didattico-scientifico dedicato all’anatomia del corpo umano, per poter evitare di ricorrere all’osservazione diretta di un cadavere. Cere anatomichesi articola in 2 parti complementari:una sezione espone 13 ceroplastiche del XVIII secoloprovenienti dalla prestigiosa raccolta del museo fiorentino e una serie di72 disegni anatomici. Tra i tanti schizzi, anche 4 figure femminili distese, tra le quali una delle opere più importanti della collezione del museoLa Specola, ribattezzataVenere, per la sua bellezza, un raro modello con parti scomponibili. C’è poi un inedito cortometraggio dal titoloFour Unloved Women, Adrift on a Purposeless Sea, Experience the Ecstasy of Dissection(Quattro donne mai amate, alla deriva su un mare senza scopo, sperimentano l’estasi della dissezione), realizzato da David Cronenberg negli spazi deLa Specola,che introduce queste 4 cere in una dimensione alternativa: l’opera del regista esplora temi interessanti comeil fascino per il corpo umano e le sue possibili e molteplici mutazioni e contaminazioni. Il film di Cronenberg rivela la dimensione vitale e sorprendente delle ceroplastiche con l’obiettivo di generare una pluralità dinuove risposte emotive, suggestioni intellettuali e intense reazioni. «Le figure di cera dellaSpecolafurono create prima di tutto come strumento didattico, in grado di svelare i misteri del corpo umano a chi non poteva accedere alle rare lezioni anatomiche con veri cadaveri tenute nelle università e negli ospedali – spiega Cronenberg – Nel loro tentativo di creare delle figure intere parzialmente dissezionate, il cui linguaggio corporeo ed espressione facciale non mostrassero sofferenza o agonia e non suggerissero l’idea di torture, punizioni o interventi chirurgici, gli scultori finirono col produrrepersonaggi viventi apparentemente travolti dall’estasi.È stata questa sorprendente scelta stilistica che ha catturato la mia immaginazione: e se fosse stata la dissezione stessa a indurre quella tensione, quel rapimento quasi religioso?». In questo percorso espositivo, l’analisi scientifica e artistica si articolano in 2 allestimenti indipendenti realizzati dall’agenzia creativaRandom Studio.Al primo piano del Podium le cere del museoLa Specolasono disposte seguendo un rigorosoapproccio museale. Al piano terra lo sguardo del regista “rilegge” quelle stesse opere, che divengono protagoniste di unimperscrutabile processo di metamorfosi.