Quali sono le migliori città per vegani?

Le nostrescelte alimentari impattano sul Pianetae, soprattutto, sull’ambiente. Da alcuni anni, sempre più persone hanno deciso di scegliere uno stile di vita più ecologico, etico, salutista, proprio in risposta alla crisi climatica, seguendo (in toto o parzialmente)diete vegane o vegetariane, eliminando o riducendo al minimo (per chi non vuole posizionarsi agli estremi e si definisce “flexitariano”) il consumo di carne e/o di prodotti di origine animale. Il2020è stato l’anno “boom” del veganesimo:secondoChef’s Pencil, quell’anno le ricerche in rete di informazioni relative alla dieta erano aumentate del 47% rispetto al 2019. Google Trends aveva poi identificato i Paesi più “vegan” (Regno Unito, Australia e Israele). Oggi, invece,l’analisi condottadalla piattaforma di ricerca viaggiLoveholidaysci rivelala lista delle migliori città europee per vegani. L’indagine è stata fatta su un campione di 50 città e considerando4 macroaree: lapresenza di ristoranti, numero disupermercaticon prodotti a disposizione, dinegozi e festival plant-based, presenza o meno diristoranti con unastella Michelin verde(il riconoscimento per chi si impegna nella cucina sostenibile). Latop 3è composta daLondra, che riconferma il Regno Unito come uno dei Paesi più vegan del Pianeta,Parigi e Berlino;per trovare l’Italia bisogna scendere giù, al21° postoperMilanoe al26°perRoma. È importante però ricordare che non tutte le città possono essere oasi vegan friendly: in alcuni Paesi, infatti, la scelta non è così ampia e non è semplice riuscire a seguire stili di vita sostenibili. Londrasi posiziona con l’oro e con un punteggio di3,429 su 4,ospitando ben194 ristoranti vegani,81 negozi plant-based e preparandosi ad accogliere quest’anno ben 3 festival dedicati. Parigiè al secondo posto, con2,557su 4 e ben6 ristoranti con una stella Michelin verdesui95 vegan-friendlytotali. Berlino, poi, è laprima città tedesca per vegani, con2,529 puntie7 ristoranti con stelle Michelin verdi:il punteggio più alto di tutte le contendenti nella categoria. A seguire, la Spagna conBarcellona, poiAmsterdam,Oslo,Copenaghen(il Nord Europa è famoso per la sua predisposizione ecologica rispetto alle regioni del Sud) ma ancheAteneeMadrid. Milano, al21° posto, non si lascia però scappare l’occasione di dare alla cucina mediterranea un pizzico di sostenibilità in più, con32 ristoranti vegani(di cui 2 con stella verde), 6 negozi plant-based ma, purtroppo, ancora nessun festival. Macosa vuol dire consumare un intero pasto seguendo una dieta vegana?Per smentire le voci di eterni buchi nello stomaco, mangiare in modo vegan vuol dire apportare comunque al proprio organismo tutti i nutrienti necessari per uno stile di vita salutare. Oggi, infatti (quando possibile) non è così complicatosostituire prodotti animali e di origine animaleconproteine provenienti da altri alimenti(per esempio dalla frutta secca, dai legumi, da tofu e tempeh, da alcuni cereali) oppure scegliere le alternative che imitano la carne (wurstel, hamburger, affettati a base vegetale e così via). Allo stesso tempo, però, occorre sempreverificare gli ingredienti, soprattutto di questi “sostitutivi”, per essere certi che a una scelta ecologica non risponda unaconseguenza disastrosa per l’ambiente e per la salute: molti preparati sono a base di oli (anche di palma), sciroppi, grassi, farine preparate e troppi carboidrati rispetto alla quantità effettiva di proteine.