Chi è Serena Sorrentino, in lizza per la segreteria generale Cgil

A febbraio è stata rielettasegretaria generale della Funzione pubblica Cgilcon il 98% dei consensi: il suo prossimo obiettivo sarà lasegreteria nazionaledel sindacatopiù granded’Italia?Serena Sorrentino,infatti, potrebbe rappresentare il “post” Maurizio Landini, segretario in carica della Cgil: il suo mandato scadrà nel 2027, anno entro il quale dovrà dimettersi senza la possibilità di ricandidarsi. Nata nel luglio del1978 a Napoli,Sorrentino cresce nella provincia nord del capoluogo campano.La sua esperienza nel sindacato inizia all’età di13 anni,quando si presenta nella sede dellaCgil di Napoliper chiedere aiuto: la sua scuola letteralmente non c’era. Da quel momento in poi inizia il suo percorso in Cgil, mai più interrotto. Nel 1994 è tra le fondatrici del sindacato degli studenti medi e nel2002passa dal sindacato universitario alla Cgil,entrando nella segreteria della Camera del lavoro di Napolia soli 23 anni, risultando cosìla più giovane segretaria confederale della storia della Cgil di Napoli. L’esordio nel sindacato nazionale arriva 7 anni dopo quando assume il ruolo di responsabile delle politiche di pari opportunità e viene eletta nella segreteria nazionale, ruolo che le viene confermato nel giugno del 2014. Sono gli anni infuocati delle riforme del lavoro decise dal governo Renzi:Sorrentino si schiera in prima in linea insieme al suo sindacato contro ilJobs Act. «Lo riteniamo non equilibrato e non giusto», spiega nel corso dell’audizione in commissione Lavoro della Camera, ribadendo il giudizio negativo della Cgil. Al lavoro mobile, la sindacalista preferisce unfisco più equoe,in un’intervista aRepubblicadel 2015, lancia l’idea dellapatrimoniale per i più ricchi, ovvero sui redditi oltre i 350.000 euro, prima casa esclusa: «Si possono ricavare fino a 10 miliardi», spiega. Nel frattempo lavora anche alla Carta dei diritti universali del lavoro,il testo con cui la Cgil punta a scrivere un nuovo statuto per tutti i lavoratori. Poi, nel2016, subentra a Rossana Dettori, in qualità dinumero uno della Funzione Pubblica Cgil.La sua elezione avviene con il 95% dei voti a favore e viene salutata in maniera gioiosa dall’allora segretaria Susanna Camusso, che si alza per abbracciarla al termine del suo intervento. Diventa cosìla più giovane segretaria generale della Fp Cgil nella storiae, nel panorama generale del sindacato, la più giovane tra tutte le categorie. A proposito del suo ruolo da eterna giovane all’interno della Cgil, spiega all’Unità: «La mia generazione ha portato all’interno del sindacato le tematiche di chi ha vissuto in prima persona il precariato e un linguaggio meno politichese. Ma non vogliamo rottamare nessuno». Nel frattempoinizia nuove battaglie. Nella sua relazione programmatica, Sorrentino indica come priorità ilrinnovo del contratto del pubblico impiegoe lariforma della P.A. E non risparmia nuove stoccate al governo Renzi di cui critica «il neo-centralismo che vuole ridurre i diritti con la disintermediazione e togliere la contrattazione nazionale a favore di quella decentrata». L’impegno per i diritti va anche oltre il mondo del lavoro italiano: nella sua relazionericorda GiulioRegeni«torturato e ucciso per aver studiato lo sviluppo sindacale in un altro Paese». A dicembre2020, nel pieno della pandemia, è tra le promotrici dellosciopero dei dipendenti pubblici per chiedere il rinnovo del contrattoe un piano da 500.000 assunzioni: «Sappiamo che è un momento difficile, ma non possiamo più aspettare», spiega alManifesto. Afebbraio 2023 viene riconfermata segretaria generale della Fp Cgil. Tra le sue ultime uscite pubbliche c’è quella contro il Def approvato dal Governo Meloni:«Il manifesto dell’esecutivo è chiaro:contro il lavoro, in particolare quello pubblico, e contro i cittadini che vedranno tagliati i servizi, a partire dalla sanità e dal sociale». Un attacco frontale da sinistra, che arriva mentre anche nel Pd è emersa la leadership femminile diElly Schlein. L’onda rosa della sinistra europea si è manifesta recentemente anche con l’elezione di Sophie Binet, prima donna a guidare la Cgt, il più grande sindacato francese. Segnali incoraggianti, in vista del 2027.