Superbonus 110%: anche 6 castelli in ristrutturazione

Superbonus 110%: anche 6 castelli in ristrutturazione

 

Continua frenetica la corsa verso le risorse garantite dalSuperbonus110%.Amarzoè stato segnalato unaumento degli investimentisoprattutto nelle unitàunifamiliari, le villette, dovuto al termine della misura fissato per il 31 marzo. Tuttavia, lo scorso 5 aprile è statoapprovato ufficialmente dal Senato il testo della legge di conversione del DL 11/2023, il decreto di cessione dei crediti fiscali derivanti dal Superbonus e da altri bonus edilizi, con 94 voti favorevoli, 72 contrari e 2 astensioni. Il Decreto presenta diverse novità. Una su tutte: laproroga fino al 30 settembre 2023:per gli interventi sugli edifici unifamiliari e le unità immobiliari con accesso autonomo e funzionalmente indipendenti, il Superbonus rimarrà valido fino a questa data,per quanti abbiano già completato il 30% dei lavori complessivi. Anche il termine di invio delle comunicazioni all’Agenzia delle entrate sulla cessione dei crediti maturati nel 2022 viene spostato al 30 novembre 2023. Il rinvio delle comunicazioni sarà permesso solamente se la cessione è eseguita a favore di banche e intermediari finanziari iscritti all’albo previsto dall’articolo 106 del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia. Per accedere alla proroga sarà necessario un versamento di 250 euro. A che punto siamo con gli investimenti? Enea, l’Agenzia Nazionale Efficienza Energetica, ha pubblicato alla fine di marzo il rapporto mensile con idati relativi al Superbonus, che fotografa ladistribuzione degli interventi agevolati con la maxi detrazione. Al 31 marzo 2023,il totale degli investimenti ammessi a detrazioneè di 72,7 miliardi, riferito a un totale di 403.809 asseverazioni, vale a dire le certificazioni da parte di un professionista abilitato che attesta la presenza dei requisiti necessari per aver diritto all’agevolazione fiscale. Tuttavia, l’importo totale degliinvestimenti per i lavori conclusi ammessi a detrazionesi attesta intorno ai 58,053 miliardi, a differenza dei 53,18 miliardi segnalati a fine febbraio. Le detrazioni maturate per i lavori conclusi a carico dello Statoa gennaio si fermavano ai 58,5 miliardi, mentre al 31 dimarzoil loro importo è di63,8 miliardi. Il rapportoEneamostra come, allafine di marzo, siano stati realizzati circa il79,8% dei cantieri:nello specifico,i cantieri condominialirappresentano il 48,7% dell’investimento totale, vale a dire 35,7 miliardi per un totale di 59.223 cantieri. Allo stesso tempo, il 36,3% degli investimenti è affidato aicantieri degli edifici unifamiliari,che sono all’incirca 231.440 con un investimento pari a 27,1 miliardi. I cantieri per le ville sono il numero più alto. Infine,i cantieri delle unità immobiliari indipendentisono113.140per un investimento totale di 11,15 miliardi, rappresentando il 15% del totale. Così, risultano conclusi (alla fine di marzo): il71,6% dei cantieri condominiali, l’86,6% dei cantieri degli edifici unifamiliari e l’89,7% dei cantieri delle unità immobiliari indipendenti. Tra i cantieri, anche 6 castelli Eneainserisce nell’elenco anche gli investimenti a detrazione fiscale riservati a6 castelli accessibili al pubblico,poiché il dossier del Servizio Studi della Camera sul Superbonus riportava che non era possibile avvalersi dell’agevolazione per unità immobiliari residenziali, come abitazioni signorili, ville residenziali e castelli e palazzi di eminenti pregi artistici o storici. Tra queste, solamente quelle aperte al pubblico potevano trarre vantaggio dalle agevolazioni. L’86,4% dei lavori sono stati già realizzati.Il totale degli investimenti indirizzati ai cantieri dei 6 edifici è di1,689 milioni di euro,di cui 839.532 ammessi a detrazione. Le 6 fortezze sono sparse per l’Italia: un castello si trova nelleMarchee lì sono stati investiti 63.539,61 euro, tutti a detrazione, e i lavori sono fermi al 42,5% dell’opera; in Lombardia, ne troviamo un altro: un edificio storico che è stato ristrutturato (87.720 euro). Nonostante il numero di investimenti nei castelli risulti inferiore, basta guardare le cifre degli investimenti nelle unifamiliari per osservare come siano le persone che possiedono maggiori risorse a disposizione a usufruire dell’agevolazione. Il mese scorso,nel parere espresso dalla Corte dei Contiriguardo gli strumenti di incentivazione fiscale, veniva sottolineato che“L’indiscriminato ‘libero accesso’ ai benefici,pur mitigato, per quanto riguarda il Superbonus delle unità unifamiliari, dalle limitazioni soggettive (reddito familiare) e oggettive (abitazione principale) introdotte dal 2023,favorisce comunque i proprietari più dotati di risorse(finanziarie, ma anche tecnico-professionali)”.