Google Cloud: l’88% dei dirigenti vuole una sostenibilità “reale”

Google Cloud: l’88% dei dirigenti vuole una sostenibilità “reale”

 

La transizione del mondo delleimpreseverso unmodello eco-sostenibilesta subendo un leggerorallentamentorispetto agli anni passati. Questo è il quadro che emerge dalla pubblicazione della seconda edizione dellostudio annualededicato alla sostenibilità promosso dalla piattaformaGoogle Cloud,che ha commissionato un esteso sondaggio alla societàThe Harris Poll, leader globale nelle ricerche di mercato e analisi. La ricerca ha avuto come focus centrale ilprogresso delle iniziative collegate ai criteriEsg(ambientali, sociali e di governance),interpellando1.476 dirigentidi alto livelloin 16 Nazioni, compresa l’Italia. Rispetto al 2022, lapriorità organizzativa di questi temiè scivolata alterzo postoa livello globale nel 2023 (in Italia è scesa al secondo posto). Le cause principali di questo arretramento vengono attribuite principalmente aldeterioramento del quadro macroeconomico globale, dovuto alla crisi energetica, all’inflazione e alle tensione geopolitiche. Tutto ciò si è sommato alle pressioni esercitate sui vertici delle imprese permassimizzare i profitti a scapito dei piani “green”,favorendo l’ottimizzazione dei rapporti con i clienti. Nonostante l’84% della dirigenza italianasia pienamente consapevole dellanecessità di avere prodotti e marchi sostenibili,decisamente più apprezzati dai consumatori, il71%ha comunicato che deve fronteggiare uncalo delle risorse economichea disposizione per i progetti dedicati allasostenibilità. Ulteriori problematiche derivano dalgreenwashing aziendalee dall’errata rappresentazione delle iniziative “verdi”, fattori che alimentano diverse preoccupazioni tra i leader industriali italiani, dato che2 dirigenti su 5(il 43%) hanno ammesso di avervalutato in maniera erratale proprie politiche di sostenibilità. Ungreenwashing involontariodovuto allamancanza di strumentiattendibili ed efficienti per valutare i progressi in corso. Queste preoccupazioni stanno comunque spronando la stragrande maggioranza (91%) acercare sistemi più efficaci, mentre l’88%degli intervistati ha sottolineato la necessità di trasformare la sostenibilità in qualcosa diconcreto ed effettivo, rispetto alla sola comunicazione e/o marketing. Ma la leggera battuta d’arresto, combinata con le problematiche globali sorte nell’ultimo anno, non devono indurre al pessimismosecondoFabio Fregi, Country Manager Italy perGoogle Cloud: «Nonostante le difficoltà e le incertezze legate al contesto odierno,i dati ci forniscono un motivo per essere ottimisti.Infatti, in Italia, il99% delle aziendeintervistate ha già attivato almenoun programma per promuovere le proprie iniziative di sostenibilità,e la partecipazione a queste iniziative è rimasta per lo più invariata rispetto allo scorso anno. Poiché siamo consapevoli del ruolo della tecnologia per supportare le imprese nel raggiungimento dei loro obiettivi in ambito Esg, continueremo ad affiancare i nostri clienti peraiutarli a misurare in maniera più precisa l’impatto delle loro app e servizi digitali,aumentare la loro resilienza ai cambiamenti climatici, e supportarli nel percorso didecarbonizzazione». Leconclusionidello studio diGoogle Cloudevidenziano chela sostenibilità continuerà a essere un aspetto chiaveper le imprese italiane, che sono alla ricerca di soluzioni innovative con un uso intelligente delle nuove tecnologie. SecondoGoogle,l’AI e il machine learning, combinati con i principi dell’economia circolare,avrannoun ruolo centrale nella decarbonizzazione e aiuteranno i partner commerciali aelaborare iniziative efficaciper risanare glioceani, le foreste, tutelando fauna selvatica. Per agevolare questo percorso, la multinazionale americana ha sviluppato la suiteCarbon Sensecheriunisce una serie di funzionalità diGoogle Cloud, fra cui ilcalcolo del carbon footprinte lo sviluppo di unasupply chain a misura di ambiente.In questo modo è stato possibile ridurre del 78% i rifiuti in discarica. Inoltre, Google ha l’obiettivomigliorare ulteriormente i propri data center,che presentano un’efficienza doppia rispetto ai quelli classici aziendali, e di usare l’energia a zero emissioni di CO2, senza interruzioni, 365 giorni all’anno, in tutti i suoi data center entro la fine del decennio.