Fit for 55, il Parlamento Ue approva tre pilastri chiave

Fit for 55, il Parlamento Ue approva tre pilastri chiave

 

Nella mattinata di ieri il Parlamento europeo haapprovatoin via definitiva cinque leggi del pacchettoFit for 55, la strategia dell’Ue perridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030rispetto ai livelli del 1990, secondo quanto previsto dallaLegge europea sul clima. Sonotre i pilastri chiavecontenuti nelle norme che hanno ricevuto il via libera dall’Europarlamento. A partire dallariforma delsistemadi scambio di quote di emissione(Ets), sintetizzabile nella formula “chi inquina paga”. Nei settori interessati, la modifica prevede lariduzione delle emissionidel62% entro il 2030rispetto al 2005 – un punto percentuale in più rispetto a quanto proposto dalla Commissione – e la gradualeeliminazione delle quote gratuiteper le imprese fra il 2026 (2,5%) e il 2034 (100%). Per la prima volta, inoltre, il Parlamento ha adottato l’inclusione nel sistema Ets delle emissioni prodotte dalsettore marittimo, e prevede la creazione di un sistemaEts IIper determinare il prezzo delleemissioni di carburanterelative ai settori dell’ediliziae deltrasporto su strada. Il nuovo sistema dovrebbe entrare in vigorea partire dal 2027, ma il Parlamento europeo precisa che il termine potrebbe essere posticipato di un anno «se i prezzi dell’energia saranno eccezionalmente elevati». Il nuovo quadro normativo prevede anche dieliminare gradualmente le quote gratuite per il trasporto aereo entro il 2026, così da incentivare l’uso di combustibili sostenibili nel settore dell’aviazione. Il secondo pilastro è quello inerente al nuovoMeccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere(Cbam), volto a garantire che gli sforzi climatici globali e dell’Ue non siano messi in pericolo dalla delocalizzazione della produzione in paesi extra Ue con politiche climatiche meno ambiziose. Nella pratica, la normativa imporrà alleaziende importatricinell’Ue di prodotti coperti dal sistema Ets di comunicare la quantità di emissioni contenute nelle merci alla frontiera, per poi acquistarecertificati Cbamcorrispondenti al prezzo che avrebbero pagato per produrre i beni all’interno dell’Ue. Il Cbam, che sarà introdotto gradualmente dal 2026 al 2034 in concomitanza con l’eliminazione progressiva delle quote gratuite Ets, riguarderà nello specificoferro, acciaio, cemento, alluminio, fertilizzanti, elettricità, idrogenoed emissioni indirette in determinate condizioni. L’ultimo punto prevede infine l’istituzione di unFondo sociale per il clima(Scf) nel 2026 per garantire una transizione climatica equa e socialmente inclusiva. A beneficiarne, spiega il Parlamento Ue, saranno le famiglie vulnerabili, le microimprese e gli utenti dei trasporti particolarmente colpiti dalla povertà energetica. Il Fondo sarà finanziato dai ricavi dellamessa all’asta delle quote Ets IIfino a un importo di 65 miliardi di euro, con un ulteriore 25% coperto darisorse nazionaliper un totale stimato pari a86,7 miliardidi euro. Ora i testi legislativi dovranno essere approvati formalmente anche dal Consiglio prima di essere pubblicati sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue per entrare in vigore 20 giorni dopo la data di pubblicazione.