Prepariamoci a Google Mars

Prepariamoci a Google Mars

 

Si fa presto a chiamarlo “il Pianeta rosso”. Ma ora una nuovamappa interattivarealizzata grazie a 3.000 immagini scattate dalla fotocamera ad alta risoluzioneExi(Emirates Exploration Imager) installata sullasonda spazialeHopeci svela il vero volto di Marte. A metterle insieme è stato il team del gruppo di ricerca guidato da Dimitra Atri e Katepalli Sreenivasan presso ilCenter for Space SciencedellaNew York University Abu Dhabi, negliEmirati Arabi Uniti. La mappa è parte di un «nuovo e più avanzatoAtlante di Marte»,spiegaAtri, che punta a renderlo «un ottimo strumento per i ricercatori e anche per gli studenti per saperne di più su Marte e mostrare le possibilità che il settore spaziale negli Emirati Arabi Uniti può offrire». La navicella Hope (al-Amal) è stata lanciata dal Giappone il 20 luglio 2020 come parte dellaEmirates Mars Mission(Emm) promossa dall’Agenzia spaziale degli Emirati Arabi Uniti(Uae Space Agency) perstudiare l’atmosfera marzianae comprenderne le alterazioni climatiche. Le osservazioni mostrano in modo dettagliato le diverseregionidel pianeta roccioso, mettendo in evidenza calotte polari, resti di antichi corsi d’acqua, crateri da impatto, vulcani, montagne e le profondiValles Marineris, un gigantesco complesso di gole lungo più di 4.000 km. «Oltre 30 veicoli spaziali precedenti sono riusciti a catturare solo un’istantanea del clima di Marte, mentre Emm seguirài cambiamenti stagionali durante un anno marziano– ha commentato Atri – Hope circonda Marte in un’orbita ellittica che gli consente di osservare da molto più lontano di qualsiasi altro veicolo spaziale. Questa posizione strategica sta aiutando i ricercatori a creare un’immagine globale del Pianeta». Credit: NYU Abu Dhabi LaUae Space Agencynon è la sola ad aver mappato il Pianeta rosso. Per gli amanti della fotografia in bianco e nero, all’inizio del mese laNasaha presentato ilGlobal Ctx Mosaic of Mars,l’immagine di Marte con la più alta risoluzione ottenuta finora. Un ritratto in bianco e nero delle dimensioni di5,7 trilioni di pixel(terapixel) che compone insieme110.000 scattieffettuati dallaContext Cameraa bordo del Mars Reconnaissance Orbiter lanciato nel 2005. «Se fosse stampato – dichiara laNasa– sarebbe abbastanza grande da coprire il Rose Bowl Stadium di Pasadena, in California». È possibile esplorarlo quasicome se fosseGoogle Maps, visitando a esempio le già citate Valles Marineris o altre formazioni geologiche come le Medusae Fossae, la Terra Sirenum o ilcratereJezerodove il 18 febbraio 2021 è atterrato il rover Perseverance della missione Mars 2020. Marte è la frontiera più ambita dell’esplorazione spaziale e la meta finale delprogramma ArtemisdellaNasa, che il prossimo anno spedirà unequipaggiooltre l’orbita lunare per poi rimettere piede sul nostro satellite nella missione successiva, attualmente in programma nel 2025. Per vedere l’uomo sul quarto pianeta del sistema solare potremmo doveraspettarealmeno fino al 2040, ma il training è già iniziato. L’11 aprile l’agenzia spaziale hapresentatoai mediaMars Dune Alpha, un habitat di circa 160 mq con tanto di sabbia rossa interamente stampato in 3D per simulare esplorazioni future. Lo abiterannotre diversi equipaggida quattro membri che vi soggiorneranno per un anno ciascuno in altrettante missioni Chapea (Crew Health and Performance Exploration Analog). L’inizio della prima è previsto per giugno di quest’anno, mentre le altre due sono in calendario rispettivamente per il 2025 e il 2026.