Siccità: piove al Sud, ma il Po è un disastro

Siccità: piove al Sud, ma il Po è un disastro

 

Guardando il cielo, la speranza è che nella seconda metà diaprilee amaggiopiovain maniera moderata e continua. Forse solo così potremoscongiurare una siccità italianache oggi appare giàpeggiore di quella del 2022. In questi giorni l’acqua è tornata a cadere copiosa a Sud, meno a Nord, o comunque con un apporto idrico inferiore rispetto a quanto si sperava per allentare un po’ la morsa della siccità: in Italia si contano165 Comuni in cui c’è un’allerta idrica media(livello 2), di cui 124 in Piemonte, 40 in Lombardia e 1 in Trentino-Alto Adige. Impressionante, quando mancano ancora più di 2 mesi all’estate, è la portata delPo: alla foce è di 338,38 m3/s, praticamente 100 metri cubi sotto la soglia di sicurezza per prevenire il cuneo salino,la cui risalita sfiora già i 30 chilometri dalla linea di costa, un livello spaventoso per il periodo. Come ha ricordato l’Aipo, Agenzia interregionale del Po, “poco rosea è l’analisi della situazione dell’intrusione salina nel Delta del Po: la portata transitante alla sezione di Pontelagoscuro a Ferrara risulta essere pari a 334 metri cubi al secondo, valore inferiore rispetto alla soglia critica di 450 metri cubi al secondo, e consegna un quadro che vede nella sezione idrografica di foce numerosi rami del fiume interessati largamente dal fenomeno fino a 23-27 chilometri di risalita delle acque salmastre”. Preoccupa la portata del principale fiume italianoche ha già raggiunto i livelli di giugno 2022 come minimi storici. L’Anbi – Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue,parlando dellacrisi idrica estremache sta colpendo il più grande bacino della Penisola, fa notare come la crisi sia arrivata conpiù di 40-50 giorni d’anticipo rispetto all’anno scorso. In allarmetutte le Regioni attraversate dal Grande Fiume, con laLombardiatra leosservate specialidato che a livello di riserve idrichesiamo già a -58,4%rispetto alla media storica e addirittura -12,55% rispetto al 2022, con un deficit di neve vicino al -70%. Secondo ilWwf, uno dei tentativi possibili per aiutare il Posarebbe quello di ripristinare il collegamento tra il Trebbia e il suo affluente Perinoin modo tale che le acque possano sfociare nel Po vicino a Piacenza, alzando il livello delfiume. Nel frattempo, il presidenteAnbiFrancesco Vincenzi, ricorda come «settimana dopo settimana si aggrava la situazione idricanel Nord Italia concrescenti conseguenze sull’economia e l’ambiente dei territori.Se l’anno scorso,la siccità costò 13 miliardi al sistema Paese, il 2023 si preannuncia peggiore nell’attesa del via operativo a piani e provvedimenti indispensabili per incrementare la resilienza alla crisi climatica». Se tutte queste informazioni, per mettere in primo piano e rimarcare l’urgenza dell’emergenza siccità aggravata dal surriscaldamento, dovessero non bastare, oradalla Cina arriva anche lo studiochesostiene come per Italia e Europa i fenomeni di siccità “lampo” diventeranno la nuova norma. Nell’analisi pubblicata suScience,i ricercatori affermano infatti che ilVecchio Continente potrà vivere più fenomeni di siccitàimprovvisi, senza molti fattori che ne annunciano l’arrivo, per questioni legate per esempio più alla temperatura dell’aria (calda, venti secchi) che alla mancanza di precipitazioni.