Mestruazioni: lo stigma impatta sulla salute riproduttiva

 

Don’t Say Periodè il controversodisegno di leggeche dal 1° luglio, inFlorida, potrebbe vietare qualsiasi forma dieducazione sanitariafino alla prima media, proibendo agli studenti difare domande anche riguardomestruazioni.Perché fanno così paura? L’intento deirepubblicani, sostenuti dal governatore Ron DeSantis, è quello di “uniformare l’educazione sessuale in tutti i 67 distretti scolastici della Florida e di fornire ai genitori maggioripossibilità di opporsi a libri o altri materiali che ritengono inappropriatiper i bambini più piccoli”. Molti esperti temono chel’aumento della vergogna e del silenzio intorno alle mestruazioniabbia un impatto negativo sulle bambine, sia dal punto di vista mentale che fisico. Considerando che l’educazione sessuale la ricevecirca la metàdegli adolescenti statunitensi tra i 10 e i 19 anni, è giusto parlarne il più possibile. Perché lo stigma nei confronti del corpo femminile e, soprattutto, del ciclo mestruale, generadisinformazioneo assenza di educazione, che possono averegravi conseguenze per la ricerca relativa alla salute riproduttiva. «Se non diciamo loro che cos’è una mestruazione normale, come faranno a sapere quando qualcosa è anormale? Per esempio un ciclo troppo pesante o doloroso»,ha spiegato aCbsNewsla dottoressa Jennifer Lincoln, ginecologa e direttrice esecutiva dell’organizzazione no-profitMayday Healthper l’educazione alla salute. Neanche i medici, però, sono immuni dalla vergogna per le mestruazioni: nel suo nuovo libroWomb(“Grembo”), l’ostetrica e podcaster Leah Hazard spiega che quello che lei definisceil “fattore disgustoso” associato al ciclo, porta molti medici e scienziati a evitare l’argomento. Si tratta dello stesso imbarazzo che induce le persone con le mestruazioni,spiegailNew Yorker, anasconderegli assorbentiinterni nelle manichequando vanno in bagno o a vergognarsi tremendamente per una macchia di sangue. Hazard racconta che, revisionando numerosi articoli scientifici, ha scoperto cheesistono solo 400 studi che trattano il sanguemestruale, ma più di 15.000 dedicati al liquido seminale o allo sperma. Le superstizioni riguardo le impurità delle mestruazioni non sono superate.La specialista in antropologia biologica Kate Clancy, autrice del volumePeriod(il termine si riferisce anche al ciclo mestruale, in inglese), racconta che dagli anni ‘20 agli anni ‘70 si discusse di un’ipotesi formulata da un medico che disse di aver scopertouna sostanza nel sangue mestruale che faceva appassire i fiori. Erano le cosiddette “menotossine”, che si credeva venissero espulse attraverso i pori della donna mestruata, nel suo sudore e nel suo latte materno. Anche se la teoria è stata confutata,le mestruazioni hanno continuato ad avere una pessima reputazione. Lostudio del 2002citato da Clancy mostra quanto sia palpabile lavergogna del ciclo: un’attrice, di fronte a un gruppo di partecipanti alla ricerca,doveva far cadere un assorbente o un fermagliodalla sua borsa. Nel primo caso gli osservatori, sia uomini che donne, reagivano molto più duramente: erano perfinomeno propensi a sedersi vicino a lei, la consideravano meno valida. Un’avversione simile deve aver spinto i medici a esplorare con meno vigore e interesse le mestruazioni e le sue cause: per molto tempo si è creduto che non favorisse l’adattamento fisiologico o genetico delle donne alla loro funzione riproduttiva. Ma Clancy sottolinea che molte prove suggeriscono chele mestruazioni possono aiutare l’utero a favorire una gravidanza più sicura per la madre e il feto. La salute riproduttiva potrebbe aver subito gravi conseguenze per via dell’oscurità che avvolge il funzionamento dell’utero. Le opzioni di trattamento per chi sviluppa una serie di condizioni ginecologiche sono ancora limitate e contribuiscono alla diffusione di una procedura medica estrema e irreversibile:la rimozione dell’utero. Le donne che si sottopongono all’isterectomia negli Usa,secondoiCenters for Disease and Prevention, sono ogni anno circa600.000.Circa un terzo delle statunitensi lo fa entro i 65 anni, secondo l’American College of Obstetricians and Gynecologists. Si tratta della seconda operazione più frequente per le donne americane. Viene spesso effettuata per rimuovere i fibromi uterini, una patologia che sebbene affligga il 70/80% delle persone con utero nel corso della vita, rimane poco conosciuta. Così come rimane poco esplorato, ancora, il potere rigenerativo dell’utero, che potrebbe dare un contributo utile al trattamento di una varietà di ferite croniche e fornire potenziali nuove terapie per quelle osservate negli anziani e nei diabetici. Addirittura,secondo un recente studio(Menstrual Fluid Factors Mediate Endometrial Repair),le perdite di sangue mestrualepotrebbero avere proprietà curative: il plasma estratto, infatti, sembra migliorare il processo di riparazione delle ferite cutanee. Forse, le mestruazioni, tutto questo scetticismo non se lo meritano. Forse sarebbe ora diaffrontare l’argomentosenza disagio, né imbarazzo. Per questo è cruciale parlarne fin da bambini: si tratta di discorsi fondamentali che si legano alfunzionamento del nostro corpo, al genere, al sesso, al consenso e ai modi in cui ci evolviamo. E se non parleremo di mestruazioni, un giorno un gruppo di persone potrebbe approvare delle leggi pericolose che minacciano di privarci deldiritto alla Salute.

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