Decreto Cutro: nave per trasferire da Lampedusa 400 migranti al giorno

Decreto Cutro: nave per trasferire da Lampedusa 400 migranti al giorno

 

Novità riguardo leprocedure alle frontiere, interventi per lagestione dell’hotspot di Lampedusae misure più stringenti per irichiedenti asilo. Ieri il Governo è intervenuto nuovamente sul dossier migranti presentando in commissione Affari costituzionali al Senato2 “maxi emendamenti”al cosiddetto“decreto Cutro”,approvato al Consiglio dei ministriil 9 marzo, e che si è svolto proprio nella località calabrese dove èavvenuto il naufragioche ha provocato lamorte di oltre 90 persone. Il decreto dovrà essereconvertito in leggeentro il 9 maggioma l’iter a Palazzo Madama sta andando arilento. La commissione Affari costituzionali siriaggiornerà lunedì 17 aprilee dovrà votare non soltanto gli emendamenti dell’Esecutivo ma anche quelli (e sono numerosi) avanzati dalle opposizioni, pronte all’ostruzionismo. Nelle ultime ore è stato “risolto” anche il nodo della protezione speciale, su cui la Lega aveva presentato alcune proposte nelle scorse settimane. La maggioranza di centrodestra infatti ha deciso di depositare un subemendamento unitario in Senato con cui si punta a cancellare del tutto questo tipo di permesso. Quali sono le novità? Ilprimo dei 2 maxi emendamentidepositati riguarda misure per il“potenziamento tecnico-logistico del sistema di prima accoglienza e dei controlli di frontiera”.L’altro, invece, si occupa della disciplina dellaprotezione internazionalee contiene norme in materia di procedure accelerate di frontiera. Innanzitutto il Governo Meloni punta aprevedere la possibilità,fino al 31 dicembre 2025, diaffidare la gestione dell’hotspot di Lampedusa alla Croce RossaItaliana. Il ministero dell’Interno potrà “avvalersi” di questo apporto al “fine di assicurareadeguati livelli di accoglienza”, anche in vista dell’estate e delle “situazioni di particolare affollamento”. Prevista poi la presenza di una“navefissa”per “assicurare iltrasferimento da Lampedusa a un porto della Siciliameridionale, di almeno400 migranti al giorno,per un totale di 2.800 a settimana”. Per questa misura sono stati stanziati circa 8,8 milioni di euro. Ma nei maxi emendamenti dell’Esecutivo è contenuta anche una“stima” delle spese per la gestione dell’accoglienzapreviste per l’intero2023:853 milioni,con un incremento da 16,7 milioni di euro dovuto dall’accoglienza nelle strutture di Governo di coloro che non saranno più inseriti nei progetti della rete Sistema di accoglienza e integrazione (Sai). Infatti, con una delle modifiche depositate si stabilisce che irichiedentiprotezioneinternazionalesaranno accolti, fino alla decisione definitiva della loro domanda, neicentri governativi e non nell’ambito del Saicostituito dalla rete degli enti locali. Resta la possibilità di accogliere nel Sai i richiedenti che fanno ingresso in Italia attraverso i corridoi umanitari o nel programma nazionale di reinsediamento. Aiprefettisarà poi consentito diindividuare strutture di accoglienza provvisorie“ove ospitare richiedenti asilo in caso di provvisoria indisponibilità di un adeguato numero di posti nelle strutture esistenti”. La misura specifica che l’accoglienza dovrà avvenire“per il tempo strettamente necessario”e agli stranieri ospitati saranno garantite le prestazioni essenziali (ad esempio cibo o alloggio). Si prevede poi di consentire al Viminale iltrasferimentodegli “stranieri ospitati“ negli hotspot ai fini di “unottimale svolgimento delle attività di soccorsoe prima assistenza e delle operazioni ivi previste”. Il secondo maxi emendamento contiene diverse novità riguardo laprotezione internazionale. Innanzitutto vengono ampliati i casi nei quali si applica laprocedura accelerata difrontiera,finora consentita per domande di protezione presentate da un richiedente direttamente al confine o in zone di transito solo dopo essere stato fermato per aver eluso o tentato di eludere i controlli. Previste poi procedure velocizzate e riduzione delle tutele giurisdizionali (specie per i ricorsi) con l’obiettivo direndere effettivi i rimpatri di chi ha una provvedimento di espulsione.