L’inquinamento ora si osserva da satelliti di Platino

L’inquinamento ora si osserva da satelliti di Platino

 

Prosegue l’iter del progettoPlatino, il programma finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana(Asi) e dalGovernoitaliano con 100 milioni di euro per supportare, mediante l’utilizzo di minisatelliti, un’ampia gamma di missioni nei settori dell’osservazione della Terra, telecomunicazioni e scienza. Platino è un acronimo che sta permini Piattaforma spaziale ad alta Tecnologia. Il progetto è stato affidato a un raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) guidato dall’azienda puglieseSitaeldel gruppoAngel Holdinginsieme conThales Alenia Space(Tas) Italia,LeonardoeAirbus Italia, che hannosottoscrittoun accordo commerciale nel giugno 2020. Nel dicembre 2021, l’Asiavevastimatoche i primi due satellitiPlatino 1ePlatino 2sarebbero stati messi in orbita «tra la fine del 2022 e la metà del 2024», ma a giugno dell’anno scorsoChiara Pertosa, presidente diSitael, avevaannunciatoalSole 24 Oreche i satelliti «saranno pronti a volare nel 2023». Platino 1, spiega l’Asi, garantirà «prestazioni mai ottenute sino a oggi nel settore dei mini Sar» (Radar ad apertura sintetica), una tecnica radar innovativa chepermettedi ottenere immagini ad alta risoluzione da grande distanza. Sviluppata insieme con laNasa, la missionePlatino 2sarà invece equipaggiata con unsensore infrarosso termico(Tir), e le immagini che raccoglierà «verranno impiegate per test di monitoraggio delleacque, degliagenti inquinanti, delle coltivazioni e della vegetazione, del consumo energetico in aree urbane e nel monitoraggio degliincendi». Nel dettaglio,chiarisceFrancesco Longo, responsabile dell’unità diOsservazione della Terradell’Asi, Platino 2 è progettata «per osservare lezone critiche come quella di Taranto, di Gela, la Pianura Padana, e incrociare le informazioni sul particolato atmosferico con le statistiche delle patologie respiratorie». Entrambi i satelliti saranno lanciati dalla città di Kourou nella Guyana Francese grazie alVettore europeo di generazione avanzata(Vega), sviluppato dall’Asiin collaborazione con l’Agenzia spaziale europea(Esa) e realizzato negli stabilimenti di Colleferro dalla società italiana Avio. Il 23 gennaio, l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e Leonardo hanno inoltresiglatodue contratti dal valore complessivo di circa33 milioni di europer lo sviluppo e la realizzazione della camera ad alta risoluzione diPlatino 3e della camera iperspettrale diPlatino 4, il cuore tecnologico delle prossime missioni. Platino 3prevede la realizzazione da parte di Leonardo di una camera ad altissima risoluzione, ultracompatta e con costi operativi ridotti, capace di catturare immagini di ottima qualità con unlivello di dettaglio a terra(risoluzione spaziale)di almeno di 50 cm. Grazie alla tecnologia iperspettrale diPlatino 4, che opererà in sinergia con laseconda generazionedella missionePrisma(Psg), sarà invece possibile effettuare dallo Spazio l’analisi chimico-fisicadell’area osservata, fornendo informazioni a supporto dellaprevenzione di rischi naturali e antropici, del monitoraggio di beni culturali, attività agricole, risorse naturali e atmosfera, e dello sfruttamento delle risorse minerarie. I quattro satelliti faranno parte dellacostellazione satellitaria italianaIride, che prevede in tutto 36 satelliti e sarà realizzata entro il 2026 con il supporto diAsieEsaper un valore complessivo di 1,3 miliardi di euro stanziati nell’ambito delPnrr. «In pochissimi minuti sarà possibile fare il check-up all’intera penisola», hacommentatoaRepubblicaMarco Molina, direttore di Sitael. «Si potranno controllare le risorse idriche, l’inquinamento delle acque, del suolo e dell’aria, raccogliere ed elaborare i dati in tempo reale». «Sarà così disponibile una vasta gamma diapplicazioni utili per i cittadini e per le amministrazioni pubbliche– conclude – per mettere a punto azioni di prevenzione degli incendi e dei rischi derivanti dal dissesto idrogeologico».