Dopo l’Artide, ilPakistanè il luogo dove si concentra la maggior parte deighiacciaidel mondo. Questo patrimonio però è arischio a causa della crisi climatica, con possibili conseguenze anche sulle forniture d’acqua alle quali accedono migliaia di persone. Per questo Islamabad, la capitale del Pakistan, collaborerà con l’Italiaper realizzare un inventario di tutte le 7.200 torri d’acqua congelata sulla catena montuosaKarakorum, la più grande riserva d’acqua dolce dell’Asia. Il Progetto, da 1,1 milioni di euro, si chiamaGlacier and students- A Scientific-based approach to monitor climate and glaciersin Pakistan Mountain Regions to Support Hydrogeological Risk Prevention. Tra gli organi coinvolti ci sono l’Associazione Ev-K2, l’Agenzia per lo sviluppo dell’Onu (Undp), Cooperazione italiana, Asi, Università di Cagliari e Milano, Università, il ministro degli Affari Esteri italiano e le istituzioni pakistane. Il monitoraggio si svolgerà nellaregione montuosa delGilgit Baltisan, attraversata dal fiumeIndo. Nonostante ighiacciaisiano una delle risorse più importanti del territorio,ci sono ancora poche informazioni sul loro stato di salute, soprattutto a causa della mancanza dicompetenze e tecnologie specifiche. Questo rende quindi difficile conoscere gli effetti attuali della crisi climatica e prevedere quelli futuri. L’obiettivodi Glacier and Studentsè consegnare al Pakistan nuove tecnologie di remote sensing permappare le torri d’acqua e stimare le risorse idriche del Paese. Ighiacciaidella zona infatti alimentano l’Indo e sonofondamentali per l’agricoltura, la produzione energetica e gli usi quotidiani dell’acquaper gli oltre 200 milioni di persone che vivono nella regione. L’inventario consentirà anche diattivare un sistema di prevenzione dei rischi di dissesto idrogeologico, anche alla luce del fatto che lemontagnesi stanno riscaldando più velocemente rispetto al resto della Terra: le temperature sulle cime dell’Himalaya, per esempio, sono aumentate di quasi3,6 gradi Fahrenheit (2 gradi Celsius) dall’inizio del secolo. La media del Pianeta è invece di solo1,8 gradi Fahrenheit circa(1 grado Celsius). In particolare, il progetto italo-pakistano lavorerà per evitare iGlof (Glacial lake outburst flood),cioèfenomeni di sfondamento dei laghi glaciali nelle aree montane. Le loro condizioni saranno valutate e tenute sotto stretta osservazione. Quando la neve accumulata nei bacini ad alta quota si scioglie lentamente riempie gradualmente i corsi d’acqua, ma se questo processo avviene più velocemente può avere effetti distruttivi. Per questo sarà messo in campo anche unsistema di allerta per le inondazioni, che nel 2022 hanno duramente colpito le pianure con oltre1.200 morti, un milione di abitazioni distrutte e468 mila sfollati. Come suggerisce il nome del progetto,le università di Roma e Islamabad saranno coinvolte attivamentenelle attività di monitoraggio previste daGlacier and Studentse per gli studenti sarà progettato un programma di formazione e sviluppo delle competenze dedicato. L’obiettivo infatti ègettare le basi per un progetto di ricerca a lungo termine. Inoltre il monitoraggio è un banco di prova per altri progetti che potrebbero essere finanziati per studiare gli oltre20.000 ghiacciai, laghi ad alta quote, cumuli di neve e zone umide presenti sulla Terra e che sostiene circa1,6 miliardi di persone.
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