Afghanistan: nelle scuole segrete le ragazze sfidano la legge talebana

Alcune vogliono diventareingegnere, altremediche, qualcuna vuoleinsegnare. Leragazze afghanenon accantonano i loro sogni e nonostante le difficoltà continuano a impegnarsi per realizzarli. Da quando i talebani sono tornati al governo diKabul, ad agosto 2021, ildiritto alla scolarizzazione femminileè stato ridotto sempre più. L’accesso alle scuole secondarie è stato il primo a essere colpito, con ildivieto a più di un milione di ragazze dai tredici ai diciotto anni di tornare a studiare. Lo scorso dicembre il gruppo islamista ha poi annunciato un’ulteriorestretta sulleuniversità, impedendo a circa 90.000 studentesse di completare la propria formazione. Le afghane però non si sono date per vinte e hanno deciso di organizzare dellescuole segreteper aggirare le imposizioni. Icorsisi tengono prevalentemente inabitazioni private, dove ragazze e insegnanti si radunano rischiando l’arresto, come successo il mese scorso a una docente a Kabul. Per limitare i rischi le lezioni durano generalmente un’ora e mezza e sono frequentate da studentesse di diverse età. Un sistema alternativo e legale è quello portato avanti daRadio Begum, l’unica emittente afghana che trasmetteprogrammi realizzati dalle donne e per le donne. Tra questi ci sonosei ore al giorno dedicate all’insegnamento, che prevedono anche la possibilità per le ascoltatricistudentessedi telefonare alla radio per fare domande. C’è anche chi prova a sopperire alla mancanza di istruzione concorsi online, ma a causa dellascarsità di connessioneed elettricità l’apprendimento virtuale rimane un’opzione poco praticata. Senza contare il fatto che questo tipo di studi non è riconosciuto dal governo. Con il passare del tempoalcune scuole segrete sono state chiuse, ma l’iniziativa sta andando avanti e secondo ilWall Street Journalanche alcuni funzionari del governo starebbero consentendo alle figlie di frequentare questi corsi clandestini. I talebani non sono un gruppo monoliticoe spesso le divisioni interne vengono sottovalutate, oltre che negate dagli stessi esponenti. Tra di loro c’è a esempiochi riconosce l’importanza dell’istruzione femminilee vuole garantirla alle proprie figlie, sia in patria nelle scuole illegali, sia mandandole a studiare all’estero, soprattutto inPakistan. In alcune zone nel nord del Paese le scuole hanno potuto rimanere aperte probabilmente proprio grazie alla connivenza dei leader locali. Alcuni membri del governo hanno rilasciato dichiarazioni ambigue in tal senso, che alcuni analisti hanno interpretato come unacritica indiretta al divieto all’istruzione delle ragazze,e questo confermerebbe quanto spesso dichiarato dai talebani, ovvero di non voler proibire alle donne di accedere alla scolarizzazione. Il divieto secondo alcuni sarebbe quindi solamente una misura temporanea per consentire unadattamento graduale del sistema scolastico ai principi islamici. Ilministro della Giustizia Abdul Hakim Sharayiha infatti affermato che i corsi di studio devono essere rivisti e conformati ai valori religiosi prima di poter permettere alle ragazze di ritornare a studiare e che i talebani «non sono contrari all’istruzione – ma l’intervento americano ha comportato anche una – invasione ideologica contro la quale è necessario reagire».