Il car sharing di Roma arriva fuori dal Grande raccordo anulare
Auto e motorini a noleggio anche fuori dal Gra. Il 30 marzo la giunta capitolina haapprovatolenuove linee guida per lo svolgimento del servizio di car e scooter sharinga flusso libero che entreranno in vigore entro fine aprile. Tra le novità principali c’è allargamento dell’attuale perimetro entro cui è possibile prelevare e parcheggiare i veicoli, che con la nuova regolamentazione comprenderà anchearee esterne al Grande raccordo anulare. La soluzione al climate change sarà raffreddare il pianeta? Per quanto riguarda i servizi di car-sharing, l’area operativa minimadi esercizio non potrà essere inferiore a 80 chilometri quadrati per gli operatori di autoveicoli a motorizzazione termica o ibrida, e 60 chilometri quadrati per quelli dotati di flotta interamente elettrica. L’area interessataè quella di 5 aree del Piano Generale del Traffico Urbano (Pgtu) che comprendono le Mura Aureliane, l’Anello ferroviario, la Fascia verde, il Gra e le frazioni di Ostia e Acilia. I servizi dovranno inoltre essere integrabili col progetto cofinanziato dal Pnrr “Mobility as a Service” (Maas), cheprevededi aggregare le diverse tipologie di trasporto pubblico e privato rendendole accessibili agli utenti grazie a un unico canale digitale. Con le nuove linee guida, infine,gli operatori di car e scooter sharing tornano a pagare il canoneal Comune di Roma, precedentementeabolitonel dicembre 2020 dall’allora sindaca Virginia Raggi anche in ragione dell’emergenza pandemica. Continueranno a essereescluse dal canone le sole vetture elettriche, mentre le hybrid e mild hybrid dovranno versare 2400 euro a vettura a fronte di 1500 euro per le hybrid plug in. Sono tuttavia previstisconti“per gli operatori che estendono il servizio sulla più vasta area possibile”. «L’approvazione di questo provvedimento – ha commentato l’assessore alla MobilitàEugenio Patanè– è coerente con la filosofia con cui sono stati redatti anche i nuoviregolamentiper la circolazione dei monopattini e delle ebike: lamassima diffusione dei mezzi in condivisione in tutta la città e non soltanto nel centro storicoe vie limitrofe». «Uno degli obiettivi prioritari della nostra amministrazione è lariduzione delle auto di proprietà– ha aggiunto Patanè –, e la sharing mobility è una parte strategica per raggiungere questo scopo, perché rende non più indispensabile avere un veicolo privato, ma lega il possesso del mezzo al suo effettivo utilizzo».