Salario minimo: le posizioni dei partiti italiani

Salario minimo: le posizioni dei partiti italiani

 

Intervenendo nell’aula della Camera per il suo primoPremier question time,la Presidente del ConsiglioGiorgia Meloniha bocciato l’istituzione di un salario minimo,spiegando che il Governo sta pensando adaltre soluzioni pergarantire “retribuzioni dignitose” ai lavoratori. Invece i partiti diopposizionepresenti in Parlamento (divisi riguardo altri temi) appaionocompattisul salario minimo. In più occasioni Partito democratico, Movimento 5 stelle, Azione-Italia viva e Alleanza Verdi e Sinistra hanno manifestato il loro interesse per l’adozione di una soluzionegià presentein gran parte dei Paesi europei. Eppure, i vari partiti che si propongono come alternativa all’Esecutivo di Giorgia Meloninon sembrano aver ancora trovato una sintesi comunesu una “battaglia” che potrebbe mettere in difficoltà la maggioranza di centrodestra. Le proposte di legge Lo scorso 22 marzo nella commissione Lavoro alla Cameraèiniziatol’esame di ben 5 proposte di leggediverse presentate da deputati delleopposizioni. Le iniziative, in particolare, portano la firma del leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, dell’ex ministro dem del Lavoro Andrea Orlando, dell’ex capogruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani, del capogruppo Pd in commissione Lavoro Mauro Laus e del segretario di Sinistra Italiana e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Nicola Fratoianni. Finora alla Camera si è mosso soltanto un primo passo e, con molta probabilità, relativamente al temaverranno sentiti anche esperti e organizzazioni sindacali. Riguardo il salario minimo, quindi, le opposizioninon sono state in grado di presentare un’unica proposta su cui convergere, anche se la capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Lavoro Valentina Barzottiha auspicato“lo svolgimento di un lavoro corale sul delicato tema”. Tutte e 5 le proposte di legge concordano riguardo l’introduzione della retribuzione minima ma con modalità diverse.Per esempio,Fratoiannipropone un salario minimo orario non inferiore a 10 euro lordi “per tutte le situazioni”, mentre Orlando fissa la soglia a 9,5 euro “al lordo” e Conte a 9 euro lordi. La proposta di legge del presidente del Movimento 5 stelle tra le altre coseprevede“in via sperimentale”, dal 2023 al 2025, una detassazione degli incrementi retributivi previsti dai contratti collettivi di lavoro. Le iniziative depositate dai deputati prevedono anche dellesanzioni per chi non rispetta la retribuzione minima.Fratoiannichiedel’applicazione di una “sanzione amministrativa pecuniaria” nei confronti di datori di lavori e committenti che può andare dai 1.000 a 10.000 euro per “ciascun lavoratore, commisurato alla durata e all’entità della violazione”. Il Partito democratico ha presentato ben 3 proposte diverse. La neosegretaria demElly Schlein, proprio in occasione del primoPremier question timedi Meloni,ha dettoche l’obiettivo è quello di “fissare una soglia sotto la quale,laddove non arriva la contrattazione,ci sia una risposta per coloro che vedono calpestata la propria dignitàmentre lavorano”. L’idea di Calenda Più volte il leader di Azione Carlo Calenda si è espresso a favore del salario minimo. Lo ha fatto anche recentemente, in unaconferenza stampa “programmatica” a Montecitorio,in cui sono state illustrate le proposte che il Terzo Polo rivolge sia alla maggioranza di centrodestra che ai “colleghi” delle opposizioni. In particolare,Azione e Italia vivachiedonouna retribuzione minima di 9 euroche si applica a tutti i lavoratori dipendenti e a quelli saltuari e parasubordinati i “cui corrispettivi economici sono determinati su base oraria”. La proposta però vuole che il salario minimo sia“comprensivo, oltre che della tredicesima e del Tfr”,anche del “cosiddetto“salario differito”(esempio sanità integrativa) e “degli eventualibenefit accessori”(come i buoni pasto). Il neocapogruppo del Partito democratico al Senato Francesco Boccia,intervistatodaRadio Radicale, ha definito “folle” l’idea del leader di Azione. “Forse Calenda ha confuso i lavoratori con gli schiavi, perché a quelle condizioni non si va molto lontano”, ha dichiarato Boccia.