Perché non proviamo la carne di mammut?

La bozza presentata dal MinistroFrancesco Lollobrigidaprevedesanzioniche vanno da 10mila a 60 mila euro oppure fino al 10 % del fatturato totale annuoper chi produce, vende, distribuisce o somministra alimenti, bevande e mangimi realizzati in laboratorio a partire da cellule animali. Eppure ilvia libera alla carne sinteticaera arrivato dallaFood and Drug Administrationdegli USA a novembre scorso, dopo l’ok dallo Stato di Singapore nel 2020: uno scelta che, secondo i sostenitori,contribuirebbe a rendere più sostenibile il sistema alimentareresponsabile di circa il 25% delle emissioni globali di gas serra. Si tratta della seconda stretta del Governo dopo i 4 decreti presentati per lacorretta etichettatura delle “polveri” derivate dagli insettie che ora, notificati alla Commissione Europea, restano in attesa del nulla osta per la loro attuazione. Eppure, i divieti previsti per la carne, il pesce, e il latte sinteticonon si applicheranno ai prodotti legalmente fabbricati o commercializzati in un altro Stato membro dell’Unione Europea. Quindi qualora l’autorità europea per la sicurezza alimentare -EFSA- autorizzi l’uso di prodotti sintetici in uno degli Stati membri, per le regole comunitarie sulla libera circolazione dei beni, il Governo italiano non potrebbe opporsi alla loro distribuzione. LaColdiretti, che nei mesi scorsi aveva avviato una raccolta firme contro la carne di laboratorio, cui aveva partecipato anche la presidente del Consiglio,Giorgia Meloni, ha ringraziato il Governo “per aver accolto il nostro appello afermare una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro della cultura alimentare nazionale, delle campagne e dei pascoli e dell’interna filiera del ciboMade in Italy”. Le associazioni animaliste invece si sono scagliate contro il disegno di legge perché, come scrive l’Organizzazione internazionale protezione animali–OIPA, “è un prodotto che offre una soluzione a diversi problemi correlati alla produzione della carne:una produzione che non lede il benessere animale, la sostenibilità ambientale e la sicurezza alimentare(…) un’alternativacruelty freealla produzione di carne”. Ma intanto, dall’altra parte del mondo, e più precisamente in Australia, l’azienda australianaVow Foodha dichiarato di non voler produrre carne sintetica convenzionale, come pollo, manzo o maiale, masperimentare nuovi tipi di carne mescolando cellule di diverse specie.George Peppou, CEO diVow, alGuardianha dichiarato di essere alla ricerca di “cellule che possano essere coltivate in laboratorio con facilità” per essere poi mischiate per “creare una carne davvero saporita”. La sperimentazione di carne sintetica ha interessato anche specie oggi scomparse come il mammut.Tim Noakesmith, cofondatore diVom, ha spiegato che l’animale estinto è “simbolo di una diversità perduta e del cambiamento climatico”. Infatti, la teoria più accreditata è che i mammut sia scomparso a causa del repentino cambiamento climatico dopo l’era glaciale. Vom, con il ProfessorErnst Wolvetangdell’Istituto Australiano di bioingegneria e nanotecnologiadell’Università del Queensland,ha prodotto proteine di muscolo di mammut prendendo una sequenza di DNAin cui i vuoti genetici sono stati colmati utilizzando l’impronta genetica degli elefanti. La sequenza è stata poi inserita nelle cellule staminali di una pecora ed è stata replicata miliardi di volte. Il tutto è stato realizzato in appena due settimane!Ma a tutto ciò c’è un grande limite: non si può prevedere l’effetto di una proteina che l’essere umano non è abituato a ingerire, ne è possibile prevederne l’effetto sul sistema immunitario. Quel che è certo è che carne sintetica consuma molto meno terra e acqua rispetto all’allevamento di bestiame, non produce emissioni di metano e fa bene all’ambiente.