Lavoro, usura e abusivismo: l’Italia ha perso 33,6 miliardi

Usuraeabusivismosono in aumento nel nostro Paese, complici soprattutto lacrisi pandemica,laguerrae l’inflazione.È quanto è emerso dall’indagine relativa all’usura e ai fenomeni illegali condotta daConfcommercio,presentata in occasione della decima edizione diLegalità, ci piace!. Circa1impresasu 10percepisce uncalo dei livelli di sicurezza nel 2022,più sentito nel Sud del Paese con una percentuale del 16%.Usura e abusivismorisultano essere i fenomeni illegali che hanno registrato unacrescita maggiore(25,9% e 21,3%), tanto che 1 imprenditore su 4 ne avverte la crescita. Anche in questo caso, la tendenza è più marcata al Meridione (31,3%); segue il Nord-Ovest (28,9%) e Roma (28,9%). In Italia sono31.000 le piccole impresee gli esercizi pubblicia rischio usura.In aumento anche coloro che hanno sentito parlare di usura e racket nell’ultimo anno: 21,4% (nel 2021 la percentuale era di 20,9%). Un fenomeno che molti imprenditori non sanno come gestire. Secondo l’indagine diConfcommercio, infatti,circa il 30% degli imprenditori non saprebbe come affrontare il problemae a chi rivolgersi. Il 59,4% sporgerebbe denuncia, il 40,2% si rivolgerebbe alle Forze dell’ordine, mentre il 5,3% non farebbe nulla. Tutto ciò ha, ovviamente, delleripercussioni economiche. Prima di tutto, moltissime imprese hanno speso cifre estremamente elevate peraumentare i sistemi disicurezza:l’82% degli imprenditori ha dichiarato di aver investito in questi sistemi, in particolare in videosorveglianza e allarmi antifurto, e di non poterne fare a meno. Inoltre, secondo quanto calcolato daConfcommercio, tutti questi fenomeni illegali hanno portato a unaperdita del fatturato:nel 2022 di ben 23,7 miliardidi euro, per totale di 33,6 miliardi se si aggiungono i costi per la difesa e assicurazione.A rischio anche quasi 270.000 posti di lavoro regolare. In particolare, a livello economico pesa moltissimo anche il fenomeno dell’abusivismoe dellacontraffazione, soprattutto al Sud, che penalizza circa6 imprese su 10(65,1%) a causa della concorrenza e della conseguente riduzione dei ricavi; solo il 15,1% ritiene di non essere danneggiato. L’abusivismo commerciale costa all’Italia 9,1 miliardi di euro, quello nella ristorazione 5,4 miliardi. Lafiducia nelle istituzioni,comunque, negli ultimi annirisulta in crescita: il37,8%ritiene che leForze dell’ordinesiano quelle maggiormente vicine ai soggetti vittime di criminalità, ma c’è un dato da non sottovalutare.Il 18% non ripone fiduciain alcun tipo di istituzione, si sente solo e abbandonato. Ed è su questo punto che il Presidente diConfcommercio,Carlo Sangalli, si focalizza:«Agli imprenditori di tutta Italia diciamo, da 10 anni a questa parte, non siete soli. Non siete soli oggi. E non siete soli mai». Anche Matteo Piantedosi, Ministro degli Interni, ha voluto ricordare che il primo passo da fare per sconfiggere questo fenomeno consiste nella denuncia; è poi fondamentale e necessario riporre la fiducia nelle istituzioni e nelle Forze dell’ordine che, sicuramente, sta crescendo ma «serve più sensibilizzazione e formazione».