Priyanka Chopra: «Mi schiarirono la pelle per lavorare a Bollywood»

Priyanka Chopra: «Mi schiarirono la pelle per lavorare a Bollywood»

 

Terremoto aBollywood? Probabilmente no ma quello che ha rivelato la ex stella dell’industria cinematografica indiana,Priyanka Chopra, sta facendo molto parlare e ha riacceso i riflettori su una questione che a cadenza periodica torna alla ribalta delle cronache, per poi venire spazzata via da una nuova polemica, senza che nulla mai cambi davvero. Parliamo delrazzismo nel mondo del cinema. L’attrice, che da otto anni risiede e lavora negli Stati Uniti, non aveva mai rivelato cosa l’avesse spinta alasciare l’India, quando era all’apice della carriera e il suo volto campeggiava nella maggior parte delle locandine dei film del Paese. A quanto pare dietro la scelta di tentare la sorte a Hollywood non ci fu solo il desiderio di cimentarsi in una dimensione diversa e più prestigiosa ma anche quello di scappare daun ambiente chese da un lato la osannava, dall’altrola voleva diversa. «Il colore della mia pelle è stato schiarito in molti film», ha dichiarato nel corso di una recente intervista a Dax Shepard nel podcastArmchair Expert, svelando l’ossessione di Bollywood per le pelli di alabastro o quasi. L’opera di sbiancamento avveniva tramite il trucco e l’uso sapienti di luciaccecanti che rendevano tutto più chiaro. «Una volta dovevo cantare una canzone che si chiamava Chitti Dudh Kudi, che significa “ragazza bianca come il latte” ma io non lo ero e perché la mia immagine corrispondesse mi sono stati puntati addosso riflettori potentissimi», ha ricordato. Quell’episodio non è stato l’unico del genere nel corso della sua carriera e ilprocesso di schiarituradella pellenon riguardava ovviamente solo Priyanka Chopra matutte le attrici o le comparse che si avvicinavano a un set. Sempre secondo il suo racconto,le donne dalla pelle chiara avevano maggiori probabilità di essere scelteper una parte e chi non era ritenuta completamente idonea dal punto di vista cromatico veniva scartata oppure, prima di girare una scena, doveva passare sotto i pennelli della make-up artist. «Ti alleggeriamo» era la frase usata in questi casi. Priyanka Chopra ha parlato al passato perché da Bollywood ha fatto le valigie diversi anni fa ma è molto probabile che le cose nel frattempo non siano cambiate. L’ostracismo verso qualunque tipologia di pelle che non sia chiarissimain India è infatti molto diffuso, e non solo nel mondo dorato del cinema. Anchele ragazze comuni, infatti,cercano in ogni modo di schiarire il proprio incarnatoper avere sembianze più europee, considerate il modello di bellezza per eccellenza. Un rapporto dell’Oms del 2019 ha rivelato chele soluzioni schiarenti per la pelle rappresentavano oltre la metà del mercato indiano di skincare. Un anno dopo il movimentoBlack Lives Mattera seguito di una campagna social ha spintoJohnson & Johnsona smettere di commercializzare le creme schiarenti dei propri brand e laUnileverha trasformare il nome di una sua crema daFair & LovelyaGlow & Lovely. Un rebrand che ha interessato ancheL’Oréalma che non ha cambiato la sostanza dei prodotti, comprati ogni anno da migliaia di indiane. La stessaPriyanka Chopraall’inizio della propria carrieraaveva prestato il volto a uno spot per una crema di questo tipo, salvo poi pentirsene amaramente. Nella pubblicità interpretava una fiorista dalla pelle scura, innamorata di un giovane che la ignorava, salvo poi mostrare improvviso interesse dopo che lei si era applicata una crema che le toglieva diverse gradazioni cromatiche. L’attrice ha detto di essere sempre stata consapevole dei messaggi nocivi che pubblicità simili contribuivano a perpetuare, soprattutto nelle più giovani, ma di aver accettato perché affiancare la propria immagine a un marchio di bellezza è un ottimo modo per iniziare a farsi conoscere, vista appunto la popolarità di questi prodotti. Negli ultimi anni qualcosa sembra lentamente muoversi, anche grazie acampagne socialche cercano in ogni modo di scardinare il pregiudizio nei confronti della pelle naturale delle ragazze indiane, a colpi di hashtag come#unfairandlovely. La strada tuttavia sembra ancora lunga e i brand beauty nel frattempo continuano ad arricchirsi sulla pelle delle donne.