Uk: Hawnby spegne le luci contro l’inquinamento luminoso

Ilpiccolo borgo ingleseHawnby, nella contea delNorth Yorkshire, ha preso ladecisionedispegnere l’illuminazione durante le ore serali,per permettere a residenti e turisti divedere la Via Lattea senza il disturbo visivocausato dall’inquinamento luminoso, sia nelle proprietà pubbliche che in quelle private. Hawnby è il primo paesino inglese aspegnere completamente l’illuminazione stradale, compresa quella esterna delle zone private. La decisione rientra in un progetto più vasto che dovrebbe coinvolgere altre località presenti nel parco nazionaleThe North York Moors, designato come una delle 21 riserve internazionali a “cielo buio” dalla OngInternational Dark-Sky Association. SecondoMike Hawtin, ufficiale responsabile dei cieli bui per il parco nazionaleThe North York Moors, lalotta contro l’inquinamento luminosoè un percorso necessario: «Il nostro obiettivo è quello di mostrare quanto possa essere relativamente facile per le comunità adottare un approccio simile a quello del borgo Hawnby eaiutarci a proteggere le qualità incontaminate dei nostri cieli bui.Ci sono pochi altri luoghi in Galles e in Scozia che hanno spento le luci cittadine in modo da diventare città o villaggi a misura di cielo buio, ma pensiamo che Hawnby sarà il primo villaggio ad andare anche oltre, convertendo sia l’illuminazione stradale che quella esterna degli edifici quando il progetto sarà completato entro quest’anno». I parchi nazionaliThe North York MoorseThe Yorkshire Daleshanno impiegato5 anni per ricevere l’approvazionedellaInternational Dark-Sky Association,dovendo rispettare una serie di caratteristiche tecniche e burocratiche, fra cui l’ok da parte dell’80% dei residenti locali. I vantaggi di questa scelta non si esauriscono unicamente nella vista del cielo stellato, ma comprendono anche unuso minore di energia, conabbattimento delle emissioni di CO2e dell’inquinamento atmosferico. Una serie di vantaggi e benefici che sono al centro di una rinnovata battaglia sociale e politica, specialmente dopo che lostudiopubblicato all’inizio di quest’anno sulla rivista scientificaScienceha denunciato che,nel giro di 18 anni, solo un centinaio di stelle saranno visibili nel cielo rispetto alle 250 di oggi, a causa dell’inquinamento luminoso in aumento. «Se queste tendenze continuano, alla fine sarà molto difficile vedere qualcosa nel cielo, anche le costellazioni più luminose. La cintura di Orione comincerà a un certo punto a scomparire» haaffermatoil dottor Christopher Kyba, delGerman Research Centre for Geosciencee primo autore della ricerca. Lo studio in questione non è il primo a denunciare glieffetti dell’urbanizzazionein corso a livello planetario. Già nel 2016 lo studio scientifico pubblicato suScience Advancese diffuso dalWorld Economic Forumrivelòchela Via Lattea non è più visibile per circa il 30% dell’umanitàe che oltre il 99% della popolazione europea e americana vive sotto un cielo inquinato a livello luminoso. Di fronte a questi dati, alcuni scienziati hanno proposto divietare lo sviluppo delle mega-costellazioni di satelliti a bassa quota, che contribuiscono ad aggravare ulteriormente l’inquinamento luminoso: «Secondo me dovrebbe esserci un limite al totale di satelliti in orbita bassa, e il loro numero è probabilmente già troppo alto» hadichiaratoil ricercatore Fabio Falchi, dell’Istituto di Scienza e Tecnologia dell’Inquinamento Luminoso(Istil).