Intelligenza artificiale e scuola: cosa hanno in comune?

Intelligenza artificiale e scuola: cosa hanno in comune?

 

Se ne discute già da diversi mesi.ChatGPTsì, no, forse.Nelle scuole statunitensi è corsa al divieto: università e distretti scolastici bandiscono dalle aule tutte le chatbot in grado di generare testi simili a quelli realizzabili da un essere umano. La paura è che vengano usati nello svolgimento deicompiti a casao delleverifichee che compromettano quindi l’apprendimento degli studenti. Ma, ci sono delle eccezioni: alcuni insegnanti,come racconta ilNew York Times, stanno sfruttando le nuove tecnologie per stimolare un pensiero più critico in classe. Un modo per sviluppare una consapevolezza maggiore nei ragazzi e aiutarli a considerare i potenziali effetti degli strumenti digitali. Le scuole pubbliche di New York City, il distretto più grande della nazione, che conta circa900.000 studenti, stanno formando una folta schiera di insegnanti di informatica per aiutare i ragazzi a individuare gli eventuali pregiudizi riguardo l’uso di una AI e i potenziali rischi. I programmi didatticiprevedonodibattiti su temi attuali, come quello deglialgoritmi di riconoscimento faccialeche tendono a essere molto più accurati nell’identificare i volti dei bianchi rispetto a quelli di altre etnie. InIllinois, Florida, New York e Virginia,alcuni insegnanti di scienze e discipline umanistichedelle scuole medie utilizzano unprogramma di alfabetizzazione AIsviluppato dai ricercatori delloScheller Teacher Education Programpresso ilMassachusetts Institute of Technology. Agli studenti viene chiesto di considerare l’etica deisistemi di intelligenza artificialeche possono essere utilizzati per produrre contenuti multimediali falsi, come video realistici in cui noti politici pronunciano frasi che non hanno mai detto, il cosiddettodeep fake. «È importante che gli studenti sappiano come funziona l’intelligenza artificiale perché i loro dati e le loro attività in quanto utenti vengono utilizzati per addestrare questi strumenti», ha spiegato alNew York TimesKate Moore,ricercatrice educativa presso il MITche ha contribuito a creare le lezioni di intelligenza artificiale per le scuole. «Si stanno prendendo decisioni sui giovani che usano l’intelligenza artificiale, che lo sappiano o no». C’è, per esempio, laYoung Women’s Leadership School of the Bronx, una scuola media e superiore pubblica femminile che ha avviato una serie di progetti didattici pionieristici in questo senso. L’Istituto, che ospita circa 550 studentesse, in prevalenza nere o ispaniche, ha anche un invidiabile tasso di diploma di scuola superiore che si attesta attorno al 98%, significativamente superiore alla media delle scuole superiori di New York. Il corso di Ingegneria del software 1, per esempio, propone laboratori pratici che introducono le alunne alla codifica e allarisoluzione di problemi informatici, ma anche a riflessioni importanti e necessarie sulle possibiliripercussioni sociali delle innovazioni tecnologiche, spesso frutto del lavoro di informatici bianchi e asiatici, che finiscono però per impattare anche suminoranze etniche.