Cosa sta succedendo al sistema finanziario globale?

Cosa sta succedendo al sistema finanziario globale?

 

Il sistema finanziario mondiale sembra essere in crisi. Dopo ifallimenti dellaSilicon Valley Bank,dellaSignature Banke i tentativi disalvataggio dellaFirst Republic Banke diCredit Suisse, la situazione sembra costantemente in bilico. Oltre a ciò, si aggiunge anche un generaleclima di sfiducia nei confronti dello stesso sistema finanziario:sono sempre di più i clienti che vogliono recuperare i loro risparmi. L’impatto è forte, non solo negli Stati Uniti e in Europa, ma in tutto il Pianeta. Cosa sta succedendo? «Ilproblema della liquiditàè all’origine di tutte le crisi finanziarie. […] Anche in questo caso la carenza di liquidità si è manifestata per uneccessivo accumulo di titoli di Statodiventati improvvisamente liquidi perché, con il rialzo dei tassi, questi titoli emessi molto vicini allo zero sono diventati praticamente impossibili da scambiare se non accumulando perdite significative», ha spiegatoMario Mantovani, Presidente diManageritalia, aLa Svolta. Un problema legato, quindi, alrialzo dei tassi di interesse.Sulla stessa linea si pone ancheEnrico Verga,esperto di geopolitica: «Il primo fattore che ha influenzato i recenti avvenimenti è stato sicuramente l’aumento dei tassi di interesse. L’America e l’Europa, pur se in maniera differente, hanno goduto, dalla crisi del 2008, di tassi sostanzialmente molto favorevoli, in alcuni periodi praticamente quasi negativi. Ciò ha fatto sì cheprendere in prestito il denaro,se si era una banca, un fondo di investimento, una stessa startup nel caso diSilicon Valley Bank,era un’attività arischio zero.Si doveva, certo, restituire il denaro, ma senza interessi. Quindi,l’aumento dei tassi di interesse ha senza dubbio influenzato le banche». In particolare, Verga focalizza l’attenzione su 3 banche:Silicon Valley Bank, BlackstoneeCredit Suisse.Per quanto riguarda laSvb, «la criticità su cui si deve riflettere è legata alle relazioni che aveva con le altre banche, a dove aveva investito il denaro», mentre per quanto riguardaBlackstonespiega aLa Svoltache «dopo il crollo del 2008, ha cominciato a comprare a prezzi di saldi degli interi blocchi immobiliari, per poi affittarli alla classe media. E anche in questo caso ci sono delle criticità. Quindila domanda che ci si dovrebbe porrenon è se sia grave cheBlackstoneabbia fatto default, macome maiBlackstone,da quando la Fed ha alzato i tassi di interesse, che hanno dunque danneggiato il rapporto di investimento e il valore degli immobili di cui possiede in totale una valutazione sulla carta superiore ai 70 miliardi di dollari,abbia visto i suoi fondi pubblici crollare sempre di più». E infineCredit Suisse,che presenta una situazione differente in quanto «èda tempo che ha dei problemi molto seri.La banca svizzera ha dovuto ingoiare due giganteschi fallimenti su cui aveva sostanzialmente fatto una scommessa. Questi fallimenti importanti hanno fatto sì che il mondoCredit Suissesi ritrovasse da un giorno all’altro con deibuchi di valore nei suoi libri contabilipiuttosto importanti». È necessario ritrovare la credibilità e la fiducia per queste banche che «si sono mosse in un momento di alta marea ma, nel momento in cui la marea si è abbassata, hanno dimostrato che non hanno la capacità di pescaggio. E tornare in mare, sì: è un problema piuttosto preoccupante». Ora, questa situazione ha sicuramente avuto unforte impatto su tutto il sistema bancario e finanziario globale, mettendo a rischio diverse banche e imprese. Main Italia cosa sta succedendo? «Sicuramente l‘impatto è forte anche sul settore finanziarioche sta trainando un rimbalzo rispetto al 2022, settore che sicuramente ha accumulato ottime performance negli ultimi anni e che forse effettivamente era un po’ sopravvalutato. Al di là di questo, invece, per le altreimpresesi apre una fase in cui si può considerarefinita l’era del denaro facile», ha dichiarato Mario Mantovani, che ha voluto specificare anche quanto sia moltodifficilemantenere intatto, nel lungo periodo, unsistema con tassi di interesse vicini allo zero,a causa di «una continua immissione di liquidità» che porta, inevitabilmente, all’indebitamento delle aziende. C’è quindi bisogno diimprese«più solide, più grandi, più manageriali,con maggiore capacità finanziaria, con capacità di analizzare i rischi e diprevedere lecontromisurenel momento in cui, inevitabilmente si generano delle discontinuità non solo nella finanza, ma nellasupply chain, nei prezzi globali, nelle tante situazioni che inevitabilmente anno su anno si modificano».