Nucleare di quarta generazione: c’è l’intesa tra Newcleo ed Enel

Nucleare di quarta generazione: c’è l’intesa tra Newcleo ed Enel

 

La società torineseNewcleoeEnelprovano arivoluzionare il mondo dell’energia nucleare. Le due società hanno firmato unAccordo di Cooperazioneper lavorare a dei reattori di “quarta generazione”, che riescano a fornire “una fonte di energia sicura e stabile”. La vera novità sono però gliesperimenti per riutilizzare le scorie radioattivecome combustibili, in modo da ridurre la necessità di estrarre uranio dal sottosuolo e la dispersione del plutonio nell’ambiente. Nata nel 2021 dall’idea di tre fisici, Stefano Buono, Elisabeth Rizzotti e Luciano Cinotti,Newcleoha circa 200 ingegneri tra l’Italia, la Francia e il Regno Unito.Sono però destinati a diventare 500 con lo sviluppo dei progetti che legano il nucleare allatransizione ecologica. Dalla sua fondazione ha raccolto circa 400 milioni di finanziamenti, principalmente da privati. Enel,che sarà il primo investitore nell’impianto numero 1 – costruito fuori dall’Italia – invece può mettere a disposizione dell’azienda la sua esperienza.Da anni gestisce centrali nucleari per 3,3 Gigawatt in Spagna e detiene circa il 33% nella società slovacca Slovenské elektrárne. La società slovacca ha collegato alla rete il primo dei due generatori a turbina dell’unità 3 della centrale nucleare di Mochovce. Quella nel villaggio èil secondo impianto di nuova costruzioneautorizzato a rifornire la rete elettrica in Europa negli ultimi 15 anni. La prima fase della collaborazione conEnelsaràla progettazione di un mini reattore – Lead Fast Reactor –da 30 Megawatt in Francia entro il 2030. Questo permetterà di testare tutte le tecnologie innovative del sistemaNewcleo,prima dellarealizzazione di un’unità commercialeda 200 Megawatt nel Regno Unito nel 2032. In particolare, si studierà il funzionamento delMox, Mixed uranium/plutonium Oxide,un combustibile derivante dalle scorie nucleari già esistenti. Lo scopo è creare impianti energetici stabili e sicuri. Il nucleare, secondo gli ingegneri dell’azienda torinese, produce energia di giorno e di notte con rare interruzioni, solo per il rifornimento dell’alimentazione. Poi,il nuovo modello utilizza il piombo nei sistemi di raffreddamento. In caso di malfunzionamenti, il materiale, che funziona a pressione atmosferica, riesce a creare una sorta di sarcofago nel reattore che argina le reazioni di fissione incontrollata, spiegano daNewcleo.Inoltre, “la tecnologia permette di produrre come rifiuto derivante dal processo di produzione di energia, fino a un Gigawatt elettrico all’anno,soltanto 900 chilogrammi di scorie di più bassa pericolosità, pari a circa un metro cubo”, spiega Buono in un comunicato stampa. Per capirci, le scorie del nuovo reattore, almeno nelle speranze degli ingegneri,dovrebbero avere una radioattività di poco superiore a quella di una radiografiao dei materiali utilizzati nella medicina nucleare. I nuovi impianti diNewcleosaranno più piccoli della media, in modo da esserecostruiti più velocemente e con investimenti minori.Una delle critiche che si fa ai reattori nucleari, infatti, sono i grandi costi di produzioni e i lunghi tempi di realizzazioni, spessoincompatibili con la marcia serrata dellacrisi climatica. Prima del reattore in Francia, l’azienda torinese vuole svilupparne unosperimentale “non nucleare, ma elettrico” in Italia, vicino a Bologna, entro il 2026, in collaborazione conEnea,per verificare i dati su affidabilità e sicurezza del sistema. Poi subentrerà Enel. “L’innovazione è fondamentale per lo sviluppo ditecnologie in grado di garantire energia pulita, affidabile, accessibilee il più possibile indipendente da fattori geopolitici. Per questo motivo,continuiamo a esplorare qualsiasi area del mix energetico” ha dichiarato l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace. “Siamo impazienti di accompagnareNewcleonel suo sfidante e promettente percorso per fornire elettricità a emissioni zero in modo sicuro, economico e sostenibile”.