Fiume Menotre, arriva la querela per tutelarlo

Scatta la querela per tutelare ilMenotredai prelievi d’acqua incontrollati. A presentarla è stato il circolo diLegambiente Foligno. Già nelle ultime settimane gli abitanti della cittadina umbra si erano mostrati preoccupati per lo stato del fiume, che sempre più frequentemente sperimenta condizioni di secca, a causa delle alte temperature e di una gestione idrica contestata. Ora arriva l’azione legale per reato ambientale. L’associazione, presieduta daMarco Novelli, si è rivolta all’avvocatoAlessio Fiacco,che si è offerto di seguire la battaglia legale, in tutte le sue fasi, in maniera completamente gratuita. Con la denuncia aicarabinieri del nucleo forestale di Foligno, gli ambientalisti sperano di proteggere, nell’immediato, l’ecosistema fluviale, ma anche gli approvvigionamenti idrici della zona. Sarà però necessario convocare anche un tavolo di discussione con il Comune, la Regione Umbria e i Comitati dellaValmenotre. Il punto che desta più preoccupazione è quello che va daSerrone a Casenove. Almeno tre o quattro volte all’anno, il livello dell’acqua del fiume si abbassa ai minimi termini per almeno600 metrie per diverse ore. Si tratta di una situazione insostenibile per il delicato paesaggio dell’area: poche ore di siccità possonocompromettere l’equilibriofloro-faunistico del Menotre. Le sue sponde e le sue acque limpide, nel tratto di 35 chilometri che percorre prima di buttarsi nelTopino, sono infatti zona di protezione e di riproduzione dipesci e crostacei. Negli scorsi mesi volontari e attivisti ambientali ne hanno salvati a centinaia da uno dei momenti più duri della secca. A volte però anche gli abitanti dei Paesi circostanti sperimentano una penuria. Sia Legambiente sia i cittadini attribuiscono parte della responsabilità della situazione attuale allaSeprim. L’azienda ha una concessione trentennale dalla Regione Umbria per produrre energia idroelettrica. Le ragioni che portano al prosciugamento del fiume, in alcuni momenti, non sono chiare. Le ipotesi sono la necessità di unmaggioreattingimento, dovuto all’assottigliarsi della portata del fiume, a causa delle alte temperature. Oppure lamanutenzione dei vecchi macchinarie delle turbine del sistema. Secondo la convenzione però, la società è obbligata a mantenere nel tratto di fiume all’interno degli sbarramenti, unaquota minima di135 litri di acqua al secondo. La misura è stata stabilita in base alla portata normale del torrente, che, anche d’estate si aggira attorno ai900-1000 litri al secondo. Se questo limite fosse rispettato, la produzione di energia pulita potrebbe coesistere, afferma il comitato Serrone, con la salvaguardia del Menotre. Nell’ultimo periodo però non è così e questo potrebbe portare molti a schierarsi a favore dell’interruzione dell’accordo con Seprim. “Il Circolo Legambiente di Foligno non intende abbassare la guardia e promette massima attenzione sulla regolare funzionalità delle centraline idroelettriche, in particolare nei tratti diSerrone e di Scopoli, dove già si sono verificati veri e propri prosciugamenti totali di interi tratti con danni incalcolabili all’ecosistema fluviale, patrimonio comune”, si legge in una nota dell’associazione. “Esprimiamo inoltre apprezzamento per l’iniziativa del Sindaco di Foligno che anche nell’ultima occasione ha chiesto l’immediato intervento dei carabinieri e sta chiedendo tutte le documentazioni ai competenti uffici regionali per convocare un apposito tavolo istituzionale – conclude – Come Legambiente saremo in prima fila, insieme ai comitati della Valmenotre e al Comune di Foligno, ed è nostra intenzione chiedere larevoca delle concessioni”.