Comunità solari, una scommessa rinnovabile

Si espandono le comunità solari in Italia. Dal 1° marzo, dopo le otto già attive,nasce anche a Casalgrande (Reggio Emilia)una piattaforma tecnologica attraverso la quale cittadini, enti e imprese del territorio possono condividere l’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici. L’iniziativa fa parte del“Centro per le comunità solari”, un progetto nato nel 2015 in provincia di Bologna e ideato dal professor Leonardo Setti con l’obiettivo di “alfabetizzare i cittadini educandoli a diventare cittadini solari per cogliere le opportunità offerte dalla transizione energetica, in primis di realizzare le città solari, che si fondano sullo scambio di energia elettrica green tra prosumer, consumer e e-driver solari”. Ad oggi, riporta il sito del centro, si stimanogià 8 comunità esistenti(per lo più in Emilia Romagna),60 in costruzione e circa 2200 “cittadini solari” coinvolti. Lo scopo è sostenere i residenti, con le giuste informazioni, nell’unirsi eprendere parte alle comunità basate sul fotovoltaicoe allo stesso tempo “costruire un network di cittadini solari che condividano le proprie produzioni e consumirisparmiando sulle proprie bollette e ricariche dell’auto elettrica, contribuendo contemporaneamentea ridurre le emissioni di CO2”. Ultima entrata a far parte del progetto è lacomunità di Casalgrandein provincia di Reggio Emilia. Come spiegano dal Comune, “con l’adesione alla comunità i cittadini che possiedono un impianto fotovoltaico avranno la possibilità di condividere l’energia prodotta dai loro impianti, mettendola a disposizione di tutti i membri e ricevendo un beneficio economico.Riceveranno un incentivo anche i membri della comunità che non immettono energia in rete, ma che utilizzano energia prodotta da un impianto fotovoltaico appartenente alla comunità”. Tra gli scopi dell’associazione, c’è sia quello di ottenere dati dagli stessi cittadini in modo da elaborare le migliori strategie di condivisione dell’energia, sia fornire loro tutte le informazioni necessarie per ottenere più benefici possibili da sole e pannelli. Come si legge nella piattaforma, tra gli obiettivi c’è infatti “insegnare alle persone come si può cambiare fornitore, come fare una pianificazione domestica energetica, come riqualificare casa o comprare un’auto elettrica”, ma anche “sviluppare e ottimizzare gli strumenti necessari alla transizione energetica in rapporto alle esigenze delle famiglie” e “costruirecittà solari che rispettino l’ambiente e l’uomo attraverso la gestione delle risorse a km0e attraverso il recupero degli scarti che si traduce in nuovi prodotti”.