Georgia: hanno vinto le proteste pro democrazia (per ora)

Georgia: hanno vinto le proteste pro democrazia (per ora)

 

Dopo chemigliaia di persone,tra il 7 e l’8 marzo,sono scese in strada a Tbilisi(Georgia) per manifestarecontro il disegno di legge riguardo gli “agenti stranieri”, ieri mattina il Governo che aveva proposto la manovraha deciso di ritirarla “incondizionatamente”. L’annuncio del partitoSogno georgianoè arrivato in seguito alla tensione crescente tra i membri della società civile e alle proteste represse dalle forze dell’ordine con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. Ilprogetto di legge “Sulla trasparenza dell’influenza straniera”è stato duramente criticato dai manifestanti, che lo hanno definitoanti-democraticoein contrasto con il percorso di adesione della Georgia all’Unione europea. La propostaprendevadimirai flussi di denaro provenienti dall’estero, stabilendo che tutte le organizzazioni che ricevano più del 20% dei loro finanziamenti da altri Paesi avrebbero dovuto registrarsi come “agenti stranieri”. Secondo l’opposizione, il progettoerasimile a una legge in vigore in Russia,dove gli enti e gli individui che ottengono sostegno finanziario dall’estero sono dichiarati “agenti stranieri” e rischiano il carcere. Per i manifestanti, questa proposta puntava a reprimere la libertà di stampa e aallontanare la Georgia dall’Ue. Il Paese, infatti, hapresentato la propria candidatura pochi giorni dopo l’invasione dell’esercito russo in Ucraina:il processo di valutazione è tuttora in corso,dopo un primo stop da parte dell’Unione a giugno 2022, anche a causa dei tentativi di ingerenza russa sul Governo di Tbilisi. In effetti, la Presidente della Repubblica georgianaSalome Zourabichvili,che martedì si trovava negli Stati Uniti per una visita ufficiale quando sono scoppiate le prime proteste,in un video suTwitterha identificato il progetto di legge contestato come«qualcosa dettato da Mosca».SecondoPolitico, “il ritiro del disegno di legge è un duro colpo per Putin, che da tempo considerava la Georgia all’interno della sfera di influenza della Russia”. Dopo la comunicazione del ritiro del progetto di legge, la Delegazione dell’Ue in Georgiaha espresso la propria soddisfazione suTwitter, incoraggiando i leader politici del Paese ariprendere le riforme pro-Ue“in modo inclusivo e costruttivo”. Nonostante la promessa del partito al Governo di revocare la controversa proposta, l’opposizione di centro-destra (il partitoGirchi-More Freedom) e alcune Ong coinvolte nella contestazionehanno promesso di continuare a protestarein attesa di sviluppi più chiari.«Finché non ci saranno garanzieche la Georgia sia saldamente su una rotta filo-occidentale,queste manifestazioni non si fermeranno», ha dichiarato un gruppo di partiti d’opposizione. Tsotne Koberidze, tra i membri delGirchi-More Freedomha aggiunto: «Chiediamo chele dozzine di manifestanti arrestatevengano immediatamenterilasciate». Tra le 77 persone in arrestoci sarebbero anche politici, tra cui il leader dello stesso partito Zurab Japaridze e l’esponente delMovimento nazionale unitoGiorgi Mumladze. SecondoAmnestyInternationalnon è la prima volta che il Governo georgiano prova a reprimere la libertàdi stampa e di espressione: personale all’opposizione, media critici nei confronti del Governo e Ong avrebbero in precedenza già ricevuto attacchi e intimidazioni.L’ultimo caso segnalato riguardala condanna a 3 anni e mezzo di carcere di Nika Gvaramia, direttore del canale di notizie pro-opposizioneMtavari TV, con l’accusa di abuso di posizione e di danno agli interessi finanziari di un’altra televisione che aveva diretto in passato. In seguito alla sua condanna (maggio 2022), Marie Struthers, direttrice diAmnesty International per l’Europa orientale e l’Asia centrale, ha dichiarato: «Amnesty Internationalè profondamente preoccupata per la motivazione politica alla base di questa condanna, concepita persoffocare lalibertà di espressione».