Usa: l’abolizione dei debiti studenteschi al vaglio della Corte Suprema

Centinaia di manifestanti, tra i quali tanti studenti universitari,martedì 28 febbraiohanno sventolatocartelli e intonato slogan davanti ai cancelli della Corte Supremaper appoggiare la proposta di Biden di abolire400 miliardi di dollari di debito per i prestiti studenteschi. Erano lì dal lunedì sera, avvolti negli impermeabili colorati, sotto la pioggia caduta a intermittenza. Letasse universitarienegliStati Unitisono stabilite autonomamente dalle singoleuniversitàe negli atenei di maggior prestigio possono arrivare anche a60.000 dollari annuali. Come se non bastasse negli ultimi decennihanno mostrato un andamento molto superiore all’inflazione. Per sostenere questicostiglistudentisi affidano agliistituti bancari, contraendodebiti con tassi alle stelleche sperano di essere in grado di ripagare nel corso della propria carriera lavorativa. A oggi, secondoi dati forniti dalla Casa Bianca, circa40 milioni di laureatisi trovano a sostenereil peso del proprio debito studentescoe non solo nel periodopost laurea, ma anchea distanza di 20 o 30 anni. Un conto da pagare che peruno studente americano medio si aggira intornoai20.000 dollari, destinati a crescere in base aitassi di mercato. Ildebitocomplessivo equivale alPil italiano:1.600 miliardi di dollari, una fetta consistenza dell’economia statunitense,circa il 10% del totale. Occorre ricordare che alcuni anni fa, in campagna elettorale lo stessoJoe Bidenaveva fatto leva proprio sull’eliminazione del debito studentesco fino a un tetto massimo di 50.000 dollari pro capite. A seguito di quelle dichiarazioni ad agosto 2022 il presidente aveva finalmente annunciato un piano percondonare 10.000 dollari in prestiti studenteschi federaliper i mutuatari che guadagnino meno di 125.000 dollari all’anno o abbiano un reddito familiare inferiore a 250.000 dollari. Oltre ai costi per condonare il debito, ilCbo (Congressional Budget Office),un’agenzia apolitica che calcola i costi delle entrate federali e dei piani di spesa per il Congresso americano,ha stimato che il costo della pausa proposta dal presidente Usa sui pagamenti dei prestiti studenteschi da settembre a dicembre 2022ammonterà complessivamente a 20 miliardi di dollari. Sul discusso piano diBidensi è espresso in modo sfavorevole ilCommittee for a Responsible Federal Budget(Comitato per un bilancio federale responsabile), un think tank che ha previsto una spesa ulteriore di 120 miliardi. Alla luce di queste stime non c’è voluto molto perché6 Stati guidati dai repubblicani (Nebraska, Missouri, Arkansas, Iowa, Kansas e South Carolina)si opponessero al programma per vie legali, sostenendo checancellare circa 430 miliardi di debito dei prestiti studenteschi federali vada oltre la sfera di competenze del governo Biden. Una misura sostanzialmente illegalequindi, avvallata in un primo momento con il pretesto delledifficoltà economiche causate dalla pandemia. Così adesso il caso è giunto all’attenzione dellaCorte Supremae consideratala prevalenza conservatrice della rosa attuale dei membri (6 contro 3 progressisti), è molto probabile che il piano Biden venga miseramente affossato edichiarato incostituzionale.