Incidenti sul lavoro: la Camera muove i primi passi

Il24 febbraioin un’azienda di Polcenigo, provincia diPordenone, unoperaioè stato colpitoalla testada un oggetto mentre stava lavorando. L’uomo, che ha perso conoscenza e riportato gravi ferite, è stato trasferito all’ospedale della città friulana. Questo è uno dei tantiincidenti sul lavorodi cui spesso si occupano le cronache locali dei giornali. Fatti che richiamano un concetto, un’attività di prevenzione: lasicurezza sul lavoro. Con questa espressione si fa riferimento all’insieme dellemisure necessarieper evitare il rischio dimalattie professionali, infortunieincidenti(a volte mortali) sul luogo di lavoro. L’obiettivo è quello di garantire l’incolumità e la salute di chi esercita la propria attività professionale. Il tema chiama in causa diversi attori come, a esempio il Parlamento: proprio dalla Camera dei deputati, nelle prossime settimane potrebbero arrivare novità importanti La commissione Il 21 febbraioè iniziatoda parte dellecommissioni Affari sociali e Lavoro della Cameral’esame di una proposta che punta a istituire unacommissione di inchiesta sugli infortuni sui posti di lavoro. «In Italia in media 3 lavoratori al giorno perdono la vita lavorando. Ora facciamo in fretta e rendiamola operativa»,ha scrittosu Twitter Chiara Gribaudo, prima firmataria dell’iniziativa e deputata del Partito democratico. Nella precedente legislatura (la diciottesima), al Senatoera presenteuna commissione di inchiesta che si è occupata del tema, e che aveva concluso i propri lavori con unarelazione finale ,suggerendo ipotesi di intervento normativo. Lapropostadi Gribaudo punta acreare una commissione costituita da 20 deputatiguidata da un Presidente, che sarà affiancato da 2 Vicepresidenti e 2 Segretari. Tra le altre cose, l’organo dovràapprofondire la conoscenza del fenomeno degli infortuni sul lavoro,in riferimento al “numero di incidenti mortali, di malattie e di invalidità”, anche verificando “l’esistenza dieventuali differenze tra i sessi”. La commissione avrà il compito diaccertare il livello di applicazione delle normative antinfortunistichee dell’efficacia delle norme di prevenzione,nonché la “quantificazione dell’incidenza del costo degli infortuni sul lavoro” sulla finanza pubblica e sul Servizio sanitario nazionale (Ssn) e la “valutazione deglieventuali casi di presenza di minori”nei luoghi di lavoro, con un focus dedicato a ragazze e ragazzi provenienti dall’estero. Il ruolo delle scuole Oltre alla costituzione di una commissione d’inchiesta, Montecitorio lavora in parallelo perdiffondere la “cultura” della prevenzione.Infatti, da diverse settimanela commissione Cultura della Camerasta esaminando2 proposte di leggeper introdurre l’insegnamento della sicurezza sul lavoro nelle scuole. Le 2 iniziative, presentate dalla deputata del Movimento 5 Stelle Valentina Barzotti e dal Presidente della commissione Lavoro ed esponente di Fratelli d’Italia Walter Rizzetto, affrontano lo stesso tema ma si differenziano su alcuni aspetti: mentre Barzotti chiede che l’insegnamento venga svoltosia nelle scuole medie che superiori,Rizzetto invece lo propone soltanto per ilsecondo grado della scuola secondaria. La proposta delM5Sprevede che almeno1 ora a settimanavenga dedicata alla materia, mentreFratelli d’Italiapunta ad almeno33 ore annueda riservare alla sicurezza sul lavoro. Entrambe le proposte di legge chiedono al Ministro dell’Istruzione e del Merito didefinire specifiche linee guidae stabiliscono a chi debba essere affidato l’insegnamento. In quest’ultimo caso, però, le soluzioni proposte sono diverse: Barzotti fa riferimento ai docenti delle discipline scientifiche, mentre Rizzetto a quelli che risultano abilitati all’insegnamento delle materie giuridiche ed economiche.