Ikea investe nelle energie rinnovabili

Ikea investe nelle energie rinnovabili

 

Ingka Investments, braccio di investimento di Ingka Group, che rappresenta circa il90% delle vendite al dettaglioIkea, continua il suo iter verso l’obiettivo di sostenere la circolarità e avere un impatto positivo sul clima. Questa volta inAustralia, con il suo primoinvestimento in energia rinnovabile, che consiste nell’acquisizione di una quota pari al 15% del parco eolico diGolden PlainsdiTagEnergy, vicino a Geelong. Ilparco, una volta completato,potrà fornire energia sostenibile a oltre 750.000 abitazioni, con una capacità totale di 1,3 GW. Le fasi del progetto sono due: la prima, idealmente operativa entro il 2025, riguarda lacostruzione di 122 turbine, con produzione annua di oltre 2000 Gwh/anno e il 15% di attributi di energia rinnovabile, da rivendicare sulla produzione di energia elettrica totale del sito. La seconda, che porteràaltre 93 turbinee un impianto di stoccaggio a batteria di 300 MW, è ancora in preparazione. La decisione di compiere questo investimento si inserisce negliobiettivi di sostenibilità del Gruppo, cheentro il 2030 si propone di dimezzare le emissioni digas serraprodotte dalla catena Ikea dal 2016, aumentando al contempo il proprio business. Una strategia che ha già dato i suoi frutti:dal 2016 al 2021 il business è infatti cresciuto del 17.6%, con unariduzione dell’impronta climatica del 6.5%. Ingka Group, attraverso Ingka Investments, ha detto divoler investire 6.5 miliardi di euro in energie rinnovabili, comenext stepper un traguardo del 100% di energia rinnovabile lungo tutta la catena del valore, espandendosi nella regione Asia-Pacifico. Andrew Riggs, managing partner di TagEnergy, si dichiara «orgoglioso di unire le forze con un’azienda innovativa e globale», anch’essa orientata a perseguire obiettivi ambiziosi di sostenibilità. Il direttore finanziario e vice amministratore delegato di Ingka Group, Juvencio Maeztu, in un’intervista del 2021aveva parlato di come, a suo avviso, fosse necessario muoversi per diventare climate positive. «Innanzitutto, avere una chiara proposta di valore, che tenga conto dei clienti, ma anche del Pianeta. Poi, avere una visione olistica della propria performance, che vada oltre ai ricavi, per capire come possa influire sulle persone, sul Pianeta, e sulla compagnia stessa. Inoltre, è necessario integrare la sostenibilità al proprio business, come nel caso dell’Australia». Infine, Maeztu ha rimarcato che la sostenibilità «non deve essere un lusso per pochi ma essere raggiunta grazie ad azioni compiute come singoli all’interno di una comunità».