Climate change: 12 bambini fanno causa al Governo austriaco

 

Alcuni giorni fa12 minori hanno intentato una causa presso ilTribunale Supremo austriaco,con l’obiettivo di ottenere dalGoverno,a garanzia dei loro diritti costituzionali, l’adozione dimisure più stringenti per arginare il cambiamento climatico. La loro avvocata,Michaela Kroemer,sostienechela legge austriaca sul clima del 2011non protegga a sufficienza i querelanti, di età compresatra i 5 e i 16 anni, dalle conseguenze potenzialmente letali del riscaldamento globale. Nello specifico, ha affermato cheil diritto dei bambini alla “giustizia generazionale”– garantito dalla Costituzione austriaca – sia violato dalla legge sul clima della Nazione alpina. Kroemer ha affermato chela causa è sostenuta dal gruppo per il clima giovanileFridays for Futuree sostenuta finanziariamente attraverso donazioni filantropiche. Il caso, presentato di fronte allaCorte Costituzionale,si ispira a unacausa simile discussa in Germania 2 anni fache ha spinto il Governo tedesco a fissare nuoviobiettivi per ridurre le emissioni di gas serra. Allargando lo sguardo e spostandoci in altre regioni del mondo, nello Stato del Montana una quindicina di minorenni hanno avviato un’azione legale contro l’estrazione del petrolio. 13.000 abitanti di 2 villaggi in Niger hanno portato in giudizio a Londra il colosso petroliferoShellper inquinamento. Privati cittadini ma anche 17 istituzioni, comprese addirittura chiese e scuole, hanno apposto la propria firma contro il colosso petrolifero per chiederedi ripulire l’ambiente dall’inquinamento e ottenere un risarcimento per i danni causati al territorio. «La nostra capacità di coltivare e pescare è stata distrutta dalle continue fuoriuscite di petrolio dovute all’attività dellaShell», sostengono le associazioni di agricoltori e pescatori. Secondo l’indagine dello studio legaleNorton Rose Fulbright(uno dei 10 più grandi al mondo), nel 2022 sono aumentate anche leclass action -le azioni promosse da gruppi di persone titolari di un diritto – contro varie forme digreenwashingdelle società,per promuovere il rispetto deicriteri Esg(i fattori ambientali, sociali e di governance relativi alla sostenibilità). In Italia, intanto, continua la causaGiudizio Universale,una campagna giunta fino al Tribunale di Roma e promossa da 24 associazioni, 193 persone e 17 minori contro l’inazione delle istituzioni italianenell’affrontare la lotta al riscaldamento globale, oltre che l‘azione legale contro la Regione Piemonte promossa da una coppia di genitori per i danni causati dallo smog alla salute del figlio. Quello delleClimate Litigationè un trend in crescita: dalle 800 registrate nel periodo compreso tra il 1986 e il 2014, siamo passati alle 3.000 nei 7 anni successivi. Il dato più impressionante, però, è ilcoinvolgimento di un numero sempre maggiore di bambini e adolescenti.Le ragioni di questo aumento risiedono probabilmente nel fatto che i giovani, pur essendo i meno responsabili della crisi climatica globale, ne sono in realtà i più colpiti. Come spiegaUnicef,sono più vulnerabili dal punto di vista fisico:sostanze tossiche come il piombo o altre forme di inquinamento compromettono il loro sviluppoe li colpiscono più duramente rispetto a quanto accade agli adulti. Inoltre, in caso di catastrofi naturali o shock climatici come inondazioni, siccità o tempeste,hanno meno chance di sopravviveree sono esposti maggiormente alle malattie infettive destinate a diffondersi a causa del climate change. La minaccia che incombe sul futuro delle prossime generazioni suscita ansia generalizzata e disperazione. Oggi, quasi ogni bambino nel mondo (99%) è espostoad almeno una forma di pericolo legato al clima e all’ambiente, a catastrofi naturali, penuria d’acqua o inquinamento atmosferico: 850 milioni di bambini, circa un terzo del totale, sono addirittura soggetti a un rischio estremo a causa dei mutamenti climatici.

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