Etichetta di scadenza per cibi e… piccole grandi idee per il Pianeta

Tra gli slogan più ricorrenti delle manifestazioni per ilcambiamento climaticoe contro l’inquinamento ambientale, ricordiamo tuttə il famoso“There is no planet B”. Già, non esiste un pianeta B, ma un piano B c’è. Anzi, più di uno. Ogni giorno c’è qualcunə che ne sa una più del diavolo e lancia idee geniali einvenzioni eccezionali ed ecosostenibili.Come? Dando una nuova vita a oggetti quotidiani che regolarmente gettiamo senza riflettere sulle possibilità di riutilizzo o ingegnandosi per trasformare il banale in straordinario. Se ti sei chiestə almeno una voltacosa puoi fare per salvare il Pianeta- ma le risposte che hai trovato erano sempre le solite e banali raccomandazioni che segui già da una vita – allora questa è la rubrica che fa per te. Abbiamo raccolto le migliori invenzioni che possono aiutare la Terra che abitiamo. Tu sei dei nostri? Mimica Touch LaFao(Food and Agricultural Organization) ha stimato che ogni anno circa il30% del cibo viene perso osprecatoe la causa principale è la scarsa attenzione alle reali condizioni del prodotto: i consumatori si affidano in maniera eccessiva alledate di scadenzastampate dalle aziende sugli imballaggi degli alimenti, senza considerare che quelle date sono indicative e spesso indicano untempo limite di consumazione di prodottitenuti nelle ipotetiche peggiori condizioni di conservazione. Si tratta, quindi, di tempistiche che non sono esattamente attendibili e che spesso ci inducono a gettare nella spazzatura degli alimenti che, in realtà, sarebberoancora in buone condizioni. Mimica Touchnasce per contrastare questa tendenza e fornire in tempo reale al consumatoreinformazioni riguardo lafreschezza del prodottoe la suareale condizione: si tratta di un’etichetta, composta da unabiogelatina formata da proteine, capace di indicare una data di scadenza dei cibi più veritiera rispetto a quella stampata sugli imballaggi. Infatti, l’etichetta che contiene la gelatina viene attaccata all’esterno delle confezioni ed è ben sigillata persimulare l’evoluzione del ciboall’interno e degradarsi allo stesso modo e con gli stessi tempi. L’acquirente puòtoccare con il polpastrello l’etichettae sentirne la durezza:quando è liscia,vuol dire che la gelatina è sciolta el’alimento è ancora buono,mentre quando diventa ruvida, l’alimento è da buttare via. Grazie aMimica Touch,chesimula lo stato di degradazione del cibo, è possibile quindi conservare più a lungo della presunta data di scadenza i prodotti alimentari e aiutare, così, aridurre lo spreco di cibo,ancora buono da consumare. Sapone Awa Lavare i panni sulle rive dei fiumiè un’attività ancora molto praticata in varie parti del mondo. Per alcune comunità peruviane, addirittura è anche una tradizione che permette alle persone di incontrarsi e socializzare. Purtroppo, però, è una praticaestremamente inquinanteper fiumi, torrenti e laghi e dannosa per le popolazioni che da queste fonti prelevanoacquada bere. A partire da questa constatazione, l’azienda peruviana di acqua mineraleAndea,insieme alla sua agenzia creativaFahrenheit DDBe in collaborazione con la startupCirsys,ha deciso di rimboccarsi le maniche per fare qualcosa, dando vita alSapone AWA. Si tratta di un sapone che, durante il lavaggio dei panni, grazie alla presenza di microrganismi confunzione probioticain grado di nutrirsi di agenti inquinanti,migliora fino al 75%la qualità dell’acqua dei fiumi. Durante il suo utilizzo, il sapone rilascia delle particelle che, cadendo e aderendo alle pietre e alle alghe, abbassano il livello di alcuni componenti colpevoli dellaproliferazione di batterie depura le acque. Il progetto è stato realizzato in via sperimentale aHuacahuasi,un villaggio nei pressi di Cusco, ma ora la formula è stata resagratuitamente disponibilea tutte le agenzie governative, organizzazioni ambientali e ai produttori di saponi e detergenti. Il filtroElectroluxcontro le microplastiche L’inquinamento da microplasticheè una delle minacce più gravi per l’ambiente marino e una delle cause maggiori è lo scarico delle acque dellavaggio di indumenti sintetici.Ogni anno, circamezzo milione di tonnellatedimicrofibre di plasticavengono gettate inmare: l’equivalente di 3 miliardi di magliette in poliestere. Per contrastare questa grave forma di inquinamento,Electroluxha realizzato unfiltrodi nuova generazione, che può catturare il 90% delle fibre di micro plastica più grandi di 45 micronrilasciate dagli indumenti sintetici durante il lavaggio. Il filtro, composto da plastica riciclata, viene installato al muro vicino alla lavatrice e presenta 2 tubi, uno di entrata e uno di uscita. Grazie alla sua azione filtrante,trattiene le microplastichepresenti nell’acqua di scarico della lavatrice a ogni ciclo di lavaggio, senza elettricità e usando solo la forza dell’ acqua. Una volta saturo, si accenderà una spia rossa: a questo punto sarà possibile svuotare il contenuto nei sacchetti per la raccolta degli indumenti e riutilizzare la tecnologiaElectroluxper nuovi lavaggi nell’arco di6 mesi prima di procedere alla sostituzione.