Spagna: sì a “legge trans”, congedo mestruale e aborto

Laley transce l’ha fatta. Con 191 voti favorevoli e 60 contrari, la legge che amplia i diritti delle persone transgender è stata definitivamente approvata dal Parlamento spagnolo. I ragazzi e le ragazze di età superiore ai 16 anni potrannocambiare il proprio generelegalmente riconosciuto sui documenti d’identitàsenza il bisogno di una valutazione medica. Prima dellanuova norma, le persone in Spagna dovevano presentare una diagnosi medica didisforia di generee sottoporsi a un trattamento ormonale della durata di 2 anni prima di poter cambiare genere sul proprio documento: con laley transil processo potrebbe richiedere dai 3 ai 4 mesi di tempo. Coloro che hanno più di 16 anni e richiedono il cambio di genere dovranno confermare la propria scelta autonomamente 3 mesi dopo, mentre le personetra i 12 e i 13 anniavranno bisogno dell’approvazione di un giudice. Per i ragazzi e le ragazze di14 e 15 annibasterà ilpermesso dei genitori: in caso di conflitto con l’interessato, sarà necessario l’intervento di un difensore legale. La più grande organizzazione Lgbtq+ della Spagna, laFederazione statale Lgbti+, ha festeggiato l’approvazione della legge «dopo 8 anni di instancabile lavoro per ottenere diritti per la comunità trans», ha detto all’agenzia di stampaAFPla presidenteUge Sangil. La Spagna non è il primo Paese ad adottare una legge simile. Nel 2014 l’ha fatto la Danimarca: 1 dei 9 Paesi del continente europeo ad aver incorporato l’autodeterminazione di genere nella loro legislazione. Gli altri sonoil Portogallo, l’Irlanda, il Belgio, la Svizzera, il Lussemburgo, la Norvegia, l’Islanda e Malta. La prima a rendere legale la transizione di genere, nel 1972, è statala Svezia, che però di recente ha fatto alcuni passi indietro: un anno fa il Paese ha iniziato a limitare la terapia ormonale di affermazione di genere per i minori, consentendola solo in casi molto rari. Nel dicembre dello scorso anno, ha anche limitato le mastectomie alle persone di età superiore ai 18 anni, citando la necessità di “prudenza”. A gennaio il disegno dilegge sulla riforma di generein Scozia, approvato dal governo locale, è statobloccatodal Regno Unito per via del rischio di un “grave impatto negativo” sul resto della società. Il Governo spagnolo, però, ha guadagnato un altro primato: è diventatoil primo in Europa ad approvare una legislazioneche concede alle donneun congedo mestruale retribuito. Secondo la ministra per le pari opportunitàIrene Monterosi tratta di una «conquista femminista»: la norma prevede che lo Stato paghi il congedo per malattia alle donne che soffrono di forti dolori mestruali, se presentano un certificato medico, e fornisca loro congedi di 3 giorni, con possibilità di estensione a 5 per chi ha periodi invalidanti: dolori intensi, crampi, coliche, nausea, vertigini e vomito. L’approvazione ha incontrato la resistenza del sindacato dei lavoratoriUnión General de Trabajadores, preoccupato che i datori di lavorofavoriranno l’assunzione degli uomini. La legge approvata giovedì introduce anchel’offerta gratuita di prodotti mestruali nelle scuole superiori e nelle carcerie la distribuzione di contraccettivi ormonali gratuiti e la pillola del giorno dopo in alcuni centri sanitari statali. Altra riforma approvata riguarda la legge sull’aborto che permette di sottoporsi alla procedurasenza il permesso dei genitori all’età di 16 e 17 anni.La norma, che ha registrato 185 voti favorevoli, 154 contrari e 3 astenuti,garantisce il diritto all’aborto negliospedali pubblici: nel Paese oltre l’80% delle interruzioni di gravidanza sono attualmente effettuate in cliniche private, con molti medici del sistema sanitario pubblico che si rifiutano di eseguirli, adducendo motivi religiosi. Il Partito popolare in precedenza aveva tentato di affossare la legge del 2010 che consente l’aborto entro le prime 14 settimane di gravidanza, ma la scorsa settimana la Corte costituzionale del Paese ha respinto il ricorso. Ora, le norme sonopronte per essere pubblicate sulla Gazzetta Ufficialedello Stato ed entrare in vigore.