Regionali: identikit dell’astensionismo

Regionali: identikit dell’astensionismo

 

Lo sappiamo:l’astensionismoè stato il vero protagonista delleelezioni regionaliche si sono tenute il 12 e 13 febbraio in Lombardia e Lazio. Ma è possibile fareun identikit delle persone che non si sono recate alle urne?SecondoYouTrend, il magazine digitale specializzato nell’analisi dei dati e nella copertura di eventi di rilievo in ambito politico-elettorale, sì. Le elezioni della scorsa settimana hanno sancito la vittoria della destra: in Lombardia ha trionfatoAttilio Fontana, esponente della Lega e già presidente della regione dal 2018, e nel Lazio ha vinto il candidato della destraFrancesco Rocca, che per quasi 10 anni è stato presidente dellaCroce Rossa italianae dellaFederazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.Il primo ha ricevuto il 54,7% delle preferenze, il secondo il 53,9%. I candidati di centrosinistra sono rimasti indietro di circa 20 punti percentuali: aPierfrancesco Majorino, proposto dall’alleanza lombarda Pd-M5S, è andato il 33,9% dei voti, mentre all’assessore alla Sanità uscenteAlessio Damatoil 33,5%. A recarsi alle urnein Lombardiaè statoil 41% degli aventi diritto, mentrenel Laziola percentuale scende ulteriormente:37,2%. Vuol dire che, in media, non hanno votato circa 6 elettori su 10. Sulla base dell’analisi dei flussi elettorali, uno studio diYoutrendci permette di capire chi sono le persone che, all’esercizio del voto – dovere civico ma anche un diritto secondo la Costituzione italiana – hanno preferitol’astensionismo. Ma andiamo con ordine, perché tra le 2 regioni ci sono alcune differenze. Lazio Nel Lazio“l’identikit dell’astensionista”mostrache chi non ha votato “apprezza meno il Governo, Salvini, ma anche gli altri esponenti politici, incluso Mattarella. Insoddisfatto della Sanità, è più probabile chenon lavorie che non abbia un diploma di scuola superiore”, scrive il team diYouTrend. Nella Regione in mano al Partito Democratico dal 2013 sono state in particolare ledonnea non votare: la loro percentuale è più alta sia tra gli astenuti (il 54,4%) che tra chi ha votato (52,6%). Il 60% di chi si è astenuto è probabile che non lavori (il dato è al 49% tra i votanti) mentre il 36% non ha un diploma superiore. Le persone che non hanno votato approvano poco l’esecutivo guidato dalla leader di Fratelli d’ItaliaGiorgia Meloni(44%), ma il dato cresce al 63% tra chi ha votato. Chi non si è recato alle urne ha anche una bassa fiducia nei confronti del ministro dei Trasporti Matteo Salvini, il 19%, ma la percentuale sale tra chi ha votato (41%). Nel Laziochi si è astenuto è una persona distante dalla politica, che probabilmente farà lo stesso alle prossime Politiche: si tratta del 63%. Tra gli astenuti la percentuale di chi non apprezza del tutto il PresidenteMattarellaè più bassa (20%) rispetto a chi ha votato (40%). Lombardia La situazione è simileinLombardia: tra gli astenuti ci sono elettori che non apprezzano il Governo Meloni (50%), ma il dato sale al 65% tra chi ha votato. Per quanto riguarda il rieletto Attilio Fontana – ma si tratta di un sentimento che si estende anche gli altri candidati – il 21% degli astenuti non lo apprezza e la percentuale aumenta tra chi si è recato alle urne: il 51%. Nella regione ad astenersi sono state soprattutto le donne(58%), che tra i votanti sono il 47%. Alta anche la percentuale di chi appartiene alla fascia di età tra i 35 e i 54 anni (41%), maggiore rispetto a chi si è recato a votare (34%). Il dato relativo alle persone disoccupate è più alto tra chi si è astenuto(8%) rispetto ai votanti (5%). L’analisi diYouTrendmostra anche che gli astenuti sono poco interessati al calcio o non tifano (54%).