1 imprenditore su 10 non è italiano

1 imprenditore su 10 non è italiano

 

Negli ultimi anni,in Italia sono aumentati gli imprenditori stranieri, come emerge dall’ultimo rapporto dellaFondazione Leone Moressa.Stando ai dati,1imprenditoresu 10 è nato al di fuori dell’Italia; parlando di numeri, nel2022erano 761.000 gli imprenditori stranieri, equivalente al 10,1%. Si tratta di un fenomeno che, dal 2000 in poi, non ha mai smesso di crescere, anzi, ha subìto un aumento costante:nel 2000 la percentuale degli imprenditori stranieri era del 3%.La maggior parte è composta da uomini, mentre le donne straniere titolari di un’impresa sono circa un quarto rispetto al totale. Ma quali sono i settori più coinvolti? Al primo posto, troviamo il settoreedilizio(17%equivalente a 170.409 stranieri), poi ilcommerciale(13,5%ovvero 235.971),alberghi e ristoranti (12,7%equivalente a 74.558), poi il settoremanifatturiero (8,5%,69.146 stranieri), il settore deiservizi (7,5%, 184.433), infine il settore dell’agricoltura(3%,26.178). Tutti questi ambiti, tra il 2010 e il 2022, hanno registrato, da un lato un aumento degli imprenditori stranieri, dall’altro un calo degli imprenditori italiani: in particolare, nel settore della manifattura sono diminuiti del -23,1%. Nello specifico, iltasso di occupazionedeglistranieriè al57,8%, leggermente inferiore al tasso di occupazione dei cittadini italiani, 58,3%. La maggior parte degli imprenditori stranieri proviene dallaCina:sono 77.541, che corrispondono al 10,2% del totale. Seguono poi laRomania, che con il 10% si pone quasi sullo stesso piano di Pechino, ilMaroccocon l’8,8%, l’Albaniacon il 7,5% e infine ilBangladeshcon il 4,9%. È importante sottolineare che, nonostante abbia una percentuale minore, il Bangladesh è quello che ha subìto una variazione percentuale maggiore (+136,8% dal 2010 al 2022). La maggiori parte vive inLombardia, poi in Emilia-Romagna, Lazio, Toscana (Prato è infatti la prima provincia per l’imprenditorialità extra Ue soprattutto per il settore della manifattura) e Veneto. Anche in questo caso, sembra essere presente una spaccatura tra il Nord o il Centro e il Sud. Ma negli ultimi anni il fenomeno risultain crescita anche nel Mezzogiorno, in particolare in Campania. È importante sottolineare che il Nord e il Centro sono le aree dove si concentra la maggior parte delle imprese e dove risiede il maggior numero di cittadini stranieri. Il fenomeno dell’imprenditoria stranieraè strettamente legato alla rigidità del mercato del lavoro italiano: per un cittadino straniero, infatti, è molto più difficile trovare un posto di lavoro come dipendente o intravedere una crescita professionale. Non resta altro da fare se non mettersi in proprio. Questi dati sono molto importanti: integrare i cittadini stranieri nel nostro territorio è fondamentale dal punto di vista economico, dal momento che il loro contributo equivale a circa il9% del Pil italiano.