Recovery Fund: l’Italia ha bisogno di 1 anno in più

Il ministro dell’economia e della finanzaGiancarlo Giorgettiha dichiarato che è arrivato il momento di essere realistici e iniziare ad analizzare come ilconflitto in Ucrainasta influenzando le proiezioni dei costi fatte sulRecovery Fund, di cui l’Italia è uno dei più grandi beneficiari. Che cos’è il Recovery Fund e come funziona? Dopo la forte crisi economica, causata dalla pandemia, la Commissione Europea ha messo a punto ilRecovery Fund, uno strumento con il quale sono stati stanziati800 miliardi di euro per la crescita economica e lo sviluppo sostenibile dell’economia Ue. La traduzione in italiano di “Recovery Fund” è “Fondo di Recupero”: si tratta infatti proprio di uno strumento perdirezionare le risorse finanziarie europee a favore degli Stati membri, i quali possono utilizzare questi fondi per realizzare una serie di interventi in linea con le priorità individuate dalla Commissione Europea. Tutti i Paesi erano tenuti allapianificazione di unPnrr- Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – all’interno del quale sono indicati gli interventi, le riforme e gli investimenti che ogni Stato vuole effettuare per il rilancio dell’economia. Il Piano italiano si articola in6 missioni principali: digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione. Finora l’Italia ha ottenuto 3 esborsi – quasi 67 miliardi di euro – su un totale di 200 miliardi messi a disposizione dall’Unione europea. Più tempo per il Recovery Fund Secondo gli accordi europei,gli esborsi del Recovery Fund dovrebbero terminare nel 2026ma, nei giorni scorsi, il ministro Giorgetti ha dichiarato che,a causa della guerra, il primo anno del fondo è stato completamente stravoltoe che per mettere in atto i nuovi piani del Governo – soprattutto sotto il punto di vista energetico -ci sarebbe bisogno di almeno un anno in più,rispetto a quelli già prestabiliti. Questo concetto è stato ribadito anche da Giorgia Meloni, che ha sottolineato come il Pnrr italiano abbia bisogno di alcuni cambiamenti, conseguenti allo scoppia della guerra. Con l’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime, il Governo si è detto pronto a fare dei tagli su progetti meno importanti: l’idea è quella diriorganizzare il piano degli investimenti, stilato quasi 2 anni fa e in un contesto globale che era completamente differente da quello di oggi. Se non si facessero questi controlli, si rischierebbe di mettere in atto misure che oggi sono meno prioritarie, dice il ministro dell’economia. Uno dei cambi su cui spinge particolarmente è la realizzazione del Piano Mattei, il cui obiettivo è consolidare la diversificazione delle forniture per arrivare piano paino a una totale eliminazione del gas russo, e far diventare l’Italia hub energetico del Mediterraneo. L’obiettivo, ha spiegato Meloni, èrealizzare un piano che renderà l’Italia piùsostenibileattraverso l’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili, la diversificazione delle fonti di approvvigionamento e la riduzione dei consumi. Nonostante questo, sarebbe moltodifficile allungare la data “di scadenza”del fondo, soprattutto perché comporterebbe la riapertura degli accorti già chiusi tra gli stati membri Ue.