Michaela Castelli lascia la guida di Acea

Terremoto in casaAcea. È di queste ore la decisione della presidenteMichaela Castellidirassegnare le dimissioni. Motivi personalisi legge nella lettera che accompagna il suo passo indietro, ma sembrano essere almeno un paio le motivazioni più concrete alla base di quello che molti non hanno interpretato come un fulmine a ciel sereno. L’Azienda Comunale Energia e Ambienteche si occupa del servizio idrico e di quello energetico della capitale, ma non solo è infatti al centro dell’acceso dibattito politico e istituzionale in merito alla realizzazione del nuovotermovalorizzatoredi Roma, nella quale potrebbe essere coinvolta avendo partecipato al bando di gara. Ma soprattutto deve difendersi dalleaccuse di molestie e comportamenti sessisti e discriminatori mosse a carico dell’Amministratore delegato Fabrizio Palermoda parte di alcune hostess di una società esterna e impiegate in azienda, e di colleghe di Cassa depositi e prestiti, dove Palermo lavorava prima di arrivare in Acea. Il ventaglio dei comportamenti dei quali sembra essersi reso protagonista è variegato. Si va darichieste extra mansioni condite di maschilismocome quella di servire pasti, caffè e macedonie perfette allo scoccare delle dita del boss, all’indossare decolleté e tacchi a spillo, salvo poi camminare in punta di piedi per non disturbarlo e alzarsi a ogni suo passaggio, fino a commenti sui look e sull’avvenenza delle lavoratrici, culminata con larichiesta esplicita che fossero belle, giovani e magre. Un quadro poco edificante dal quale l’Amministratore delegato si è prontamente discostato, rimandando al mittente le accuse e ricevendo anche ilsupporto della stessa multiutility, che tuttavia da incondizionato è diventato parziale. Se infatti la scorsa settimana gli ha rinnovato la fiducia, negli stessi giorniha incaricato l’Ethic Officer di fare chiarezzasull’accaduto e di svolgere tutte le verifiche istruttorie necessarie. La sensazione però è che si tratti della classicatoppa a un buco:lo stesso comitato per l’Etica e la sostenibilità in un primo momento non aveva raccolto le testimonianze delledonne, sospettando si trattasse diaccuse confezionate ad arteper screditare Acea proprio in vista della gara per il termovalorizzatore. Le cose sono in parte cambiate, come spesso accade, dopo che la storia è finita su tutti i giornali a partire daRepubblicache ne ha raccolto le prime testimonianze, anche se in realtàl’azienda continua a non sembrareal momentoparticolarmente preoccupata. Anchedal Campidoglio tutto taceenemmeno il sindaco Roberto Gualtieri si è espresso, nonostante la sollecitazione a farlo della commissione Pari Opportunità presieduta da Michela Cicculli, e il fatto che Acea abbia come azionista di maggioranza (con il 51%) proprio Roma Capitale. Anche se non ci sono conferme, pare però evidente chele dimissioni di Castelli siano legate a questi fatti. Nata a Roma nel 1970, era a capo della partecipata dal 21 giugno del 2018 ed era statasceltaespressamentedall’ex sindaca Virginia Raggi. Adesso lascia, parlando di una scelta «assai ponderata e assunta non senza dispiacere: si tratta di una decisione, di natura strettamente personale, la cui maturazione ha preso avvio negli ultimi giorni dell’anno appena conclusosi e che si è via via consolidata nel contesto dei nuovi assetti di governance indicati dal socio di controllo». Quest’ultimo passaggio fa riferimento proprio alla nomina diFabrizio Palermocome Ad, avvenuta sul finire del 2022 per volere di Gualtieri, econ il quale sembra non correre buon sangueda tempo. Castellie tutto il cda sarebbero comunque scaduti la prossima primavera ed è quindi molto probabile che gli ultimi avvenimenti abbiano accelerato le operazioni.