Inquinamento: 2 genitori fanno causa al Piemonte

Inquinamento: 2 genitori fanno causa al Piemonte

 

AMilanoi livelli di particolatoPM10hanno superato la soglia consentita per 5 giorni consecutivi. Ieri,le centralineArpa(Agenzia regionale per la protezione ambientale)hanno registrato ancora una voltaconcentrazioni di polveri sottilioltre ilimiti raccomandati dall’Unione Europea e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Da domani scatteranno lemisure antismog di primo livello: ilblocco del trafficocoinvolgerà i veicoli fino a euro 4 diesel nel centro urbano, con obbligo spegnimento motori in sosta; ilriscaldamento domesticosarà ridotto di 1 grado nelle abitazioni;gli agricoltoriavranno il divieto di spargimento di liquami zootecnici e, in assoluto, non si potranno accendere fuochi, falò, barbecue e fare fuochi d’artificio. Non è una novità. Periodicamente viene lanciato l’allarme a Milano e in generale nellaPianura Padana, tristemente nota all’estero comeuna delle aree più inquinate d’Europa. Aveva fatto notizia, a ottobre, il report dell’associazioneCittadini per l’ariache hamappatoi livelli di biossido di azotonel capoluogo lombardo, evidenziando la presenza di numerose scuole in zone molto inquinate della città:583 istituti a meno di 75 metri da strade ad alta percorrenza, in cui passano più di 10.000 veicoli al giorno. Ci sono però dei – timidi – segnali positivi. Ormai da diversi anniassociazioni ecologiste eattivistifanno causa ai Governi in difesa dell’ambientee in alcuni casi, sono arrivati fino allaCorte di Strasburgo. Anche in Italia, da qualche tempo, si muovono azioni legali per laqualità dell’aria. Lacorrelazione tra lo smog e varie patologie- l’inquinamento atmosferico può contribuire allo sviluppo di forme asmatiche, alla formazione di tumori e al verificarsi di infarti e ictus – è ormai cosa nota: a certificarla è statal’Agenzia Europea dell’Ambiente. In Italia, ogni anno, sonopiù di 10 le morti premature legate al biossido di azotoe quasi50.000 quelle legate al PM 2,5. C’è, poi, il caso diTorino,una delle città più inquinate d’Europa. Nel 2022, in base ai dati diffusi dalreportMal’ariadiLegambiente, il capoluogo piemonteseha superato per ben98 voltele soglie giornaliere stabilite per la presenza di PM10 nell’aria:a gennaio 2023, ha già sforato 16 volte. Proprio a Torino, a novembre, è stata avviataun’azione legale contro la Regione Piemonte per i danni da smog. A intentarla sono stati Chiara (per questioni di privacy non è stato reso pubblico il cognome) e il suo compagno, con il sostegno del comitato di cittadini diTorino respirae l’organizzazione di diritto ambientaleClient Earth, peri problemi polmonari cronici di cui soffre ilfigliodi 6 anni. Nel nostro ordinamento, infatti, la Regione ha una competenza concorrente con lo Stato in materia ditutela della salute pubblica. Senza contare gli impegni derivanti dall’ambiziosoPiano per la qualità dell’aria, che imporrebbe a ciascuna regione l’obbligo digarantire, con misure concrete, la salubrità dell’aria. Si tratta di un’azione legale di natura civileche invoca il“diritto a respirare aria pulita e sana”e chiede interventi effettivi per contenere i livelli di inquinamento nell’aria. AlTribunale di Torinoviene chiesto di riconoscereil diritto del bambino a respirare aria sana e pulita, diaccertare la responsabilità della Regione Piemonteper la violazione dei limiti di legge e di condannarla ad agire per il loro rispetto e alrisarcimento dei danni causati. Oltre al caso di Chiara, c’è anche una causa penale, avviata a seguito di un esposto dell’allora presidente di Torino Respira Roberto Mezzalama. Esposto che ha portato all’inserimento nel registro degli indagati degli ex sindaci di Torino Piero Fassino e Chiara Appendino, dell’ex presidente regionale Sergio Chiamparino, dell’attuale presidente regionale Alberto Cirio e gli assessori all’Ambiente in carica dal 2015. L’accusa nei confronti degli esponenti della Regione Piemonte e del Comune di Torino è quella diaver adottato una politica inadeguata a tutelare la salubrità dell’aria.